Ghost in the Shell SAC_2045, il nuovo anime Netflix ispirato all’opera di Masamune Shirow sta dividendo i fan. Ecco cosa non convince.
Ghost in the Shell SAC_2045, la serie di animazione giapponese ispirata all’opera originale di Masamune Shirow sta accogliendo sia consensi che critiche. Resa disponibile sulla piattaforma di streaming più famosa del mondo dallo scorso 23 aprile, la nuova serie Netflix ha subito delle critiche a causa dell’uso integrale della computer grafica, che non ha convinto i fan per la resa poco realistica e per via della poca espressività dei personaggi, la qual cosa non renderebbe giustizia alla serie originale.
Ghost in the Shell SAC_2045: cosa salverà la serie Netflix dall’insuccesso
La serie è chiaramente molto diversa rispetto a quella originale, che a differenza dell’altra, sembra pensato per una divulgazione più vasta e meno di culto.
In buona sostanza i primi episodi della serie, se da una parte peccano in termini di realismo e di resa del prodotto finale da un punto di vista prettamente visivo, dall’altra si dimostrano in grado di dare degli spunti interessanti alla storia, per questo motivo l’augurio è che le criticità riscontrate non incidano pesantemente sul prodotto finale, e che si possa comunque giungere ad un bilancio tutto sommato positivo, soprattutto al fine di dare al primo Gost in the Shell, successo mondiale dell’animazione degli anni ’90, un degno successore.
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