Luigi Manconi ipovedente: “Non vedo dal…”

Luigi Manconi è il marito di Bianca Berlinguer, da tempo ipovedente non ha mai nascosto le sue paure e le sue difficoltà di una vita nell’ombra.

Luigi Manconi ipovedente
Luigi Manconi ipovedente

In un’intervista a Repubblica spiegò: “Io per esempio non so che faccia abbia Obama. Quando venne eletto non ero già in grado di memorizzarne il volto. Direi che ha una testa ovaide. Anche Giovinco, eroe della mia epopea sportiva. E’ venuto dopo e non so immaginare i tratti del suo viso, ne conoscere movenze e traiettorie sul campo“.

Luigi Manconi ipovedente: “La mia vita tra le ombre”

E’ un racconto commovente quello di Luigi Manconi sull’essere ipovedente: “Tutto quello che non ho filmato nel mio cervello prima della patologia mi è visivamente sconosciuto“. Poi il racconto si fa più dettagliato: “Dal 2005 sapevo del glaucoma, che si sommava a una forte miopia e a un distacco della retina oltre ad altri guai ai miei occhi. Non immaginavo un peggioramento tanto rapido. Ho una totale e suicida ignoranza del mio corpo. Non riesco a collocare con precisione il momento del non ritorno“.

Continua: “So che è irreversibile. Allo stato attuale neanche le staminali potrebbero invertire il processo“. Ma se deve dare una data prova a sottolineare: “Era il 2007, credo, quando ero sottosegretario alla Giustizia e alla Camera. Dovevo dare il parere del governo su emendamenti e mozioni. Da un po’ mi ero accorto di un peggioramento della mia situazione. Avvisai il presidente di turno, Giorgia Meloni, che avrei potuto avere delle difficoltà”.

Un peggioramento rapido ma graduale

Luigi Manconi spiega che è stato un peggioramento graduale: “Mi accorsi di non riuscire a leggere neanche mezza riga. Mi venne in soccorso un funzionario suggerendomi la parola. L’opposizione prese a rumoreggiare. Quando si fece più vivace la protesta mi rivolsi all’aula e dissi che per un problema di salute non ero in grado di proseguire. Da quel momento non sono stato più capace di leggere un testo“.

Impostazioni privacy