Karel Poborsky racconta il suo dramma: “Quasi morto a causa della barba”

Karel Poborsky
Karel Poborsky

Karel Poborsky ha visto in faccia la morte, ma ce l’ha fatta ed oggi è qui e può raccontare la sua storia.

L’ex giocatore si era ammalato improvvisamente e aveva rischiato la vita. Il tutto, a causa di una zecca che aveva ‘convissuto’ con lui, per la precisione insidiandosi nella sua barba e trasmettendogli la malattia di Lyme.

Karel Poborsky: il suo dramma

Tre anni fa ha rischiato di morire, ma oggi Karel Poborsky è qui e può raccontare la sua storia. Lo ha fatto in un’intervista a The Guardian: l’ex giocatore ha parlato di sé e della malattia che nel 2016 lo ha messo in pericolo di vita. Un vero e proprio incubo, come si capisce leggendo le sue parole.

Spiega: “Se fossi arrivato in ospedale un giorno più tardi, questa intervista non sarebbe mai arrivata. Mi hanno messo in coma farmacologico. Dopo essermi svegliato, mi hanno chiesto quale era il mio nome. Tutti i miei muscoli facciali erano paralizzati, ho trascorso 3 settimane in quarantena in ospedale sotto forti antibiotici. Non potevo mangiare, dovevo tenere gli occhi coperti perché ero molto sensibile alla luce. Ero molto spaventato“.

Oggi l’ex calciatore sta bene, ha compiuto 47 anni lo scorso marzo: il peggio è decisamente passato, ma la paura di quei momenti non la dimenticherà mai. I medici gli hanno salvato la vita e gli hanno spiegato anche la causa della sua malattia, sopraggiunta improvvisamente nel 2016: una zecca che ha ‘convissuto’ nella sua barba trasmettendogli la malattia di Lyme, una patologia infettiva diffusa proprio dalle zecche che può portare a gravi complicanze cardiache e, nei casi peggiori, alla morte.

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