Jake Gyllenhaal racconta la lugubre esperienza di “Animali notturni”

“Quel film è stato durissimo. Mi avevano avvisato: ‘Starai immerso nell’oscurità per mesi’. E io risposi: ‘Ok! Sembra una buona storia’. Ero dell’idea che mi avrebbero tenuto al buio e senza elettricità. L’idea non mi entusiasmava, ma scelsi di fare comunque questo film perché volevo lanciare una sfida a me sesso, mettermi in una situazione di poco comfort. Ho imparato a mettere da parte molte cose. Ma quando penso a quel mondo e al mio personaggio, tremo ancora. Sentivo i brividi e una sensazione di freddo durante tutto il processo di riprese. Quella terribile sensazione di essere da soli, la porto ancora con me”.

Ha dichiarato questo Jake Gyllenhaal a Screen Actors Guild Conversation a proposito delle riprese del thriller Animali notturni di Tom Ford, su cui ha proseguito: “Ricordo quando leggevo il copione e voltavo le pagine che erano colorate con un rosa ambiguo e con un font stranamente antico. Per me l’intera esperienza è stata scioccante. Ma dovevo farlo. Avevo parlato con Tom Ford. Gli avevo detto: ‘È fott****** brutale. Mi ha scosso’. E lui era super calmo e sapete cosa mi ha risposto: ‘Grazie. Me lo immaginavo, nella sua casa specchiata di Los Angeles, a spruzzarsi del profumo addosso o a fare chissà cosa!”.

Ma non ha dimenticato neppure di ricordare l’esperienza simile vissuta nel 2014 sul set de Lo sciacallo – Nightcrawler, durante le cui riprese perse molti chili: “Non vedevo molte persone in quel periodo, ma ricordo di essere andato ad un evento e tutti erano molto carini con me, anche troppo. Non scherzo. Ho pensato: ‘La gente a Hollywood è proprio simpatica oggi’. In realtà tutti pensavano che fossi malato. Mi chiedevano se stessi bene. Ero sorpreso perché facciamo parte di un mondo pieno di competizione: quell’amore e quel sostengo mi avevano sbalordito”.

Impostazioni privacy