In dvd la Roma criminale di Luca Lionello

Roma criminale

Nelle nostre sale cinematografiche lo si è visto, fugacemente, a dicembre 2013, ma è oltre un anno dopo che approda in dvd, sotto il marchio Nuova Alfabat, “Roma criminale”, esordio registico del Gianluca Petrazzi che, figlio del compianto Riccardo che fu stunt e maestro d’armi in ben cinquantanove poliziotteschi, ha seguito le orme del padre intraprendendo una carriera analoga (“Il padrino parte III” di Francis Ford Coppola a “The Twilight saga: New moon” di Chris Weitz nel curriculum).
Ed è proprio a Riccardo Petrazzi che è dedicata la vicenda del vice questore aggiunto in un commissariato della periferia di Roma Marco Lanzi, ovvero Alessandro Borghi, affiancato dal Massimo Vanni che, come nella saga ironico-poliziesca che diede notorietà a Tomas Milian in Italia, porta il nome di Gargiulo.
Del resto, se già il cognome del protagonista non può fare a meno di richiamare alla memoria quello di Umberto Lenzi, autore, tra gli altri, di “Roma a mano armata” e “Milano odia: La polizia non può sparare”, fornito di capelli lunghi e barba incolta provvede il Vincenzo Marazzo (e Vincenzo Marazzi era il nome di Milian ne “La banda del gobbo”) detto “er Toretto” incarnato da Luca Lionello a rifarsi in maniera evidente al mitico Monnezza che fu.
Un individuo rilasciato dopo aver scontato trent’anni di prigione per crimini vari e identificato come mandante dell’omicidio del commissario Lanzi, genitore di Marco, il quale, appunto, decide di indagare su di lui anche in seguito alla propria sospensione dal servizio per cattiva condotta.
Quindi, mentre il delinquente viene contattato da “Columbia” alias Corrado Solari, compagno di lavori sporchi e di cella guadagnatosi una posizione importante nel panorama malavitoso, torna anche alla ricerca della vecchia guardia, della sua vera squadra.
E, al di là di apparizioni straordinarie per Simona Cavallari, il Claudio Fragasso regista di “Palermo Milano solo andata” e Simone Corrente, sono Raffaele Vannoli, Roberto”Er Patata”Brunetti e lo stracultiano G-Max a figurare in piccoli ruoli negli oltre ottanta minuti di visione.
Oltre ottanta minuti che, non privi di spargimenti di cadaveri e inseguimenti automobilistici, altro non vogliono apparire che in qualità di vero e proprio atto d’amore a bassissimo costo nei confronti di un genere cinematografico tricolore che, tramontato ormai da troppi anni, sfornò strade violente, agili poliziotti dal grilletto facile e banditi impegnati a mettere in subbuglio le più note metropoli italiane… tanto da non essere assente neppure la battuta riguardante via Ipponatte, presente nella già citata saga di Milian/Nico Giraldi.
Con trailer e galleria fotografica nella sezione riservata ai contenuti speciali.

Francesco Lomuscio

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