Continua il percorso de “L’amministratore” di Vincenzo Marra. A distanza di un anno dalla calorosa accoglienza al Festival Internazionale del Film di Roma, dopo il successo a New York agli Open Roads del Cinema Italiano, dopo Firenze dove è stato programmato all’Alfieri fino al 29 ottobre, arriva in sala a Roma da giovedì 6 novembre il documentario di Vincenzo Marra che racconta l’Italia di oggi attraverso gli occhi di un amministratore a Napoli. Sarà al Piccolo America (dal 6 all’8 novembre), al Nuovo Cinema Aquila (dal 13 al 16 novembre) e al Detour (dal 21 al 23 novembre). Il regista incontrerà il pubblico giovedì 6 al Piccolo America alle ore 21.00 e domenica 16 al Nuovo Cinema Aquila. Il viaggio prosegue poi per Napoli il 20 novembre con una serata alla presenza del regista e poi in regolare programmazione dal 24. A partire da gennaio 2015, in concomitanza col ventennale degli amministratori, sarà di nuovo a Roma a Cinecittà Studios e a Torino. Marra segue Umberto Montella, amministratore di numerosi condomini a Napoli, le cui giornate si svolgono con la sua famiglia, a lavorare nel suo studio, con le riunioni, gli incontri e i problemi quotidiani di piccola e grande portata. L’eterogenea platea di clienti ci racconta l’Italia di questi giorni. L’amministratore è un “Caronte” che ci traghetta nelle varie anime della città, nei condomini dei ricchi e dei poveri, dove spesso lo scontro con il proprio vicino diventa la valvola di sfogo per tirare avanti. «Con L’amministratore – racconta il regista – ho voluto raccontare qualcosa dell’Italia di oggi, a partire da Napoli, una città che conosco bene. Con Il gemello ho scoperto un modo di fare cinema in diretta che mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà delle persone che incontravo senza mediazioni o filtri. Molti spettatori mi chiedono come faccio a scrivere sceneggiature così accurate. I miei film non hanno sceneggiatura. Sono come una jam session a cielo aperto che io, il mio operatore e i miei protagonisti affrontiamo spontaneamente. Le storie si coagulano e si sciolgono seguendo un ritmo naturale. Mi pongo in una posizione d’ascolto per raccontarle al meglio. Credo che in Italia oggi sia questo il cinema più adatto a mettere in scena un Paese che cambia instancabilmente. Con il mio quinto capitolo di film documentari dedicati a Napoli, ho seguito un incredibile amministratore di condominio. Grazie a lui e fedele al mio stile, sono riuscito ad entrare nelle case delle persone, quelle ricche e quelle povere, in una Napoli ai tempi della crisi, in ogni caso vitale, arrabbiata, esagerata ma sempre sorprendente ».