Finalmente in home video la trilogia del terrore con Karen Black

la_trilogia_del_terroreIl titolo con cui lo si conosceva grazie ai suoi passaggi televisivi italiani è “Trilogia del terrore”, ma, curiosamente, è come “La trilogia del terrore” che viene reso disponibile su supporto dvd da Sinister Film, con galleria fotografica a rappresentarne la sezione extra.
Diretto nel 1975 dal Dan Curtis che –oltre a curarne ventuno anni dopo un sequel – ha contribuito in maniera fondamentale a trasferire l’horror nell’ambito del piccolo schermo sia tramite lungometraggi del calibro di “Ballata macabra” e del draculesco “Il demone nero”, sia per mezzo della serie “Dark shadows” (ispiratrice dell’omonimo film di Tim Burton), si tratta, senza alcun dubbio, di uno dei titoli maggiormente attesi dai collezionisti del genere caro a Frankenstein e Freddy Krueger, in quanto mai uscito, dalle nostre parti, neppure in formato vhs.
Un trittico di episodi basati su soggetti del mitico Richard Matheson, che sceneggia soltanto il terzo per lasciare allo specialista in fantascienza William F. Nolan il compito di occuparsi dello script degli altri due; il primo dei quali racconta l’atroce vendetta di una insegnante d’inglese nei confronti dello studente che, dopo averla narcotizzata per scattarle foto compromettenti, provvede a ricattarla.
Insegnante incarnata dalla grandissima Karen Black di “Easy rider”, che, addirittura, si sdoppia nel secondo segmento per interpretare due sorelle gemelle completamente diverse tra loro, in quanto l’una frustrata e sessualmente repressa e l’altra estroversa e sboccata.
Fino ad un epilogo a sorpresa che precede il brano conclusivo, ovvero un piccolo capolavoro della suspense che, da solo, ha consentito all’operazione di rimanere nella storia del cinema di paura.
Sempre la Black, infatti, si cimenta in un memorabile “assolo casalingo” alle prese con il piccolo, mostruoso idolo guerriero Zuni dai denti aguzzi che, acquistato per regalarlo al proprio fidanzato, si scopre vivo e tutt’altro che animato da buone intenzioni.
Anticipando tutto il filone dei pupazzi killer esploso tra gli anni Ottanta e Novanta e tenendo perennemente alta la tensione a suon di soggettive che rasentano il pavimento… fino alla memorabile, inquietante inquadratura che chiude i circa settantadue minuti di visione.

Francesco Lomuscio

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