Considerando che il regista Seiji Chiba dichiari di essere un fan di Ridley Scott e del suo “Alien” (1979), non stupisce più di tanto il fatto che non sembrino altro che volutamente goffe rivisitazioni della creatura disegnata da H.R. Giger i mostruosi extraterrestri contro cui si trovano a combattere i valorosi guerrieri al centro del suo “Ninja contro alieni” (2010).
Ninja, appunto, che, a seguito dello schianto, in una foresta, di una sfera di fuoco che ha attraversato il cielo, hanno il compito di scoprire di cosa si tratti, finendo coinvolti in una sfida all’ultimo sangue.
Sfida che, fin dai primissimi minuti di visione, in mezzo agli effetti digitali non manca di sfoderare frattaglie e liquido rosso; concretizzando un movimentatissimo elaborato da schermo accostabile in un certo senso a “Versus” (2000) di Ryûhey Kitamura, ma che manifesta maggiormente i connotati di una folle operazione dagli occhi a mandorla a metà strada tra il Jake West di “Evil aliens” (2005) e le produzioni targate Asylum (citiamo soltanto “Mega piranha” e “Sharknado”).
Perché, un po’ come avviene negli esempi cinematografici appena citati, l’esilissimo plot non funge altro che da semplice pretesto per poter dare il via alla sequela senza tregua di scontri e massacri; man mano che fanno la loro entrata in scena anche automi umani simil-zombi, così ridotti da parassiti insediatisi nei loro corpi.
Del resto, con umorismo tipicamente giapponese sempre pronto a stemperare il susseguirsi di vittime divise in due parti, teste schiacciate e, addirittura, chiare allusioni sessuali nella lotta tra il mostro e la protagonista femminile, l’intenzione dell’insieme si rivela in maniera evidente quella di regalare una pellicola live action caratterizzata da un respiro proto-cartoon.
Una sorta di manga in carne ed ossa, per intenderci, che, decisamente veloce, splatteroso e divertente, è Officine Ubu a rendere disponibile su supporto dvd italiano con trailer, galleria fotografica e un making of di diciannove minuti nella sezione riservata ai contenuti speciali.
Francesco Lomuscio