Sono venuti dal passato per distruggere il nostro futuro.
L’idea di partenza, con soldati sovietici geneticamente modificati che, sepolti sotto il ghiaccio dell’Artico al tempo della Guerra Fredda, vengono riattivati ai giorni, potrebbe in un certo senso richiamare alla memoria quella che fu alla base dello zombie movie “L’occhio nel triangolo” (1977) di Ken Wiederhorn.
Ma, sebbene gli individui in questione spingano a pensare ad una evidente variante dei cari vecchi morti viventi, “Ice soldiers” (2013) di Sturla Gunnarsson manifesta in maniera evidente la tendenza a non appartenere al filone horror per abbracciare, invece, il genere d’azione a tinte fantascientifiche man mano che li mostra interessati a portare a termine la missione per cui furono programmati, che potrebbe mettere in pericolo il sistema globale.
E, immerso in desolate distese bianche su cui il pericolo è rappresentato anche da lupi affamati, è il Dominic Purcell della serie televisiva “Prison break” a cercare di fermare, prima che sia troppo tardi, queste micidiali macchine a sangue freddo nate per uccidere, caratterizzate da un look non molto distante da quello sfoggiato da Frank Zagarino nella dimenticata saga straight to video “Shadowchaser”, risalente agli anni Novanta.
Però, abbiamo anche l’Adam Beach di “Cowboys & aliens” (2011)” e il veterano Michael Ironside del telefilm “Visitors” nel corso della oltre ora e mezza di visione che, non priva di cadaveri sparsi e culminante in un serrato inseguimento sulla neve, dispensa anche un massacro di innocenti evidentemente ispirato alla strage che si svolgeva all’interno della stazione di polizia in “Terminator” (1984) di James Cameron.
Mai uscito nelle nostre sale cinematografiche, è Sony pictures Home Entertainment a renderlo disponibile su supporto dvd italiano.
Francesco Lomuscio
