In dvd per Filmauro la special edition di “Disconnect”

disconnectUn avvocato infaticabile vive incollato al telefono cellulare, tanto da non riuscire a trovare il tempo da dedicare alla moglie ed ai due figli adolescenti.
Una coppia in crisi usa internet come via di fuga da un matrimonio ormai finito.
Un ex poliziotto vedovo si scontra ogni giorno con il figlio che pratica bullismo in rete ai danni di un compagno di classe.
Una ambiziosa reporter televisiva crede di poter fare carriera sfruttando la storia di un teen-ager che si esibisce su siti per soli adulti.
Tutti destinati a finire in preda alle insidie del web, sono i protagonisti di “Disconnect” (2012), lungometraggio d’esordio di Henry Alex Rubin – proveniente dai documentari – che, presentato, tra l’altro, presso la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e il Toronto Film Festival, approda finalmente nel mercato dell’home video digitale italiano grazie a Filmauro, la quale già aveva provveduto a distribuirlo in sala nel gennaio 2014.
Protagonisti che hanno, nel mucchio, i volti di Paula Patton (“Mission: impossible – Protocollo fantasma”), Alexander Skarsgård (“Battleship”), Frank Grillo (“Warrior”), Jason Bateman (“Due cuori e una provetta”), Jonah Bobo (“Crazy, stupid, love”), Colin Ford (“La mia vita è uno zoo”), Andrea Riseborough (“Oblivion”) e Max Thieriot (“My soul to take – Il cacciatore di anime”) e le cui vicende, in mezzo a ladri d’identità e violenza pronta ad esplodere, finiscono in qualche modo per intrecciarsi tra loro.
Al servizio di circa un’ora e cinquanta di visione che, sostenuta proprio dal ben assortito comparto attoriale, privilegia una costruzione su lenti ritmi di narrazione al fine di suggerire in che modo, oggi che la tecnologia ci permette di essere più vicini tra noi, ci troviamo, in realtà, più distanti che mai.
E lo fa sfruttando una efficace sceneggiatura che, a firma di Andrew Stern, sembra guardare in maniera evidente alle strutture ed alle dinamiche che caratterizzano i lavori del messicano Alejandro González Iñárritu, autore di “21 grammi – Il peso dell’anima” (2003) e “Babel” (2006); ricordando, inoltre, “Crash – Contatto fisico” (2004) di Paul Haggis.
Anche se, man mano che prende forma la denuncia su celluloide alla pericolosità della rete nei confronti dei rapporti umani, l’insieme, forse, riesce nell’impresa di risultare decisamente più godibile dei modelli citati.
Con trailer, due spot televisivi, un breve incontro con il regista e dieci minuti di interviste al cast nella sezione del disco riservata ai contenuti speciali.

Francesco Lomuscio

Impostazioni privacy