Senza alcun dubbio, per ogni appassionato di grosse produzioni d’intrattenimento a stelle e strisce che si rispetti il 2013 è stato l’anno di “Pacific rim”, l’imponente kolossal in 3D di Guillermo del Toro che, in aria di omaggio ai film di mostri giapponesi, altro non si è costruito che sulla lotta tra le creature in questione, dette kaiju, e gli enormi robot antropomorfi chiamati jaeger.
Gli spettatori più attenti e in grado d’interessarsi non solo a ciò che passa il grande schermo, però, non avranno potuto fare a meno di notare che, prima ancora che il capolavoro dell’autore di “Hellboy” venisse ultimato, la Asylum di David Michael Latt, da sempre specializzata in sorta di rifacimenti a basso costo di blockbuster hollywoodiani, aveva messo in cantiere la sua risposta da home video “Atlantic rim”, per la regia di Jared Cohn.
Risposta che vede un gigantesco mostro preistorico rimasto sepolto milioni di anni riemergere dalle acque nel momento in cui giganteschi robot vengono costruiti per recuperare una petroliera misteriosamente risucchiata sul fondo dell’oceano.
Gigantesco mostro preistorico interessato, ovviamente, a seminare morte e distruzione per le strade, oltre che a moltiplicarsi; man mano che, intenti a evitare che il Pentagono lanci un attacco nucleare, a preparare i robot da battaglia e sventare la minaccia provvedono i tre piloti Jim, Tracey e Red, rispettivamente interpretati da Jackie Moore, il rapper Treach e il David Chokachi che prese parte alla serie televisiva “Baywatch”.
Sicuramente, il volto più conosciuto del cast insieme al Graham Greene di “Balla coi lupi” quest’ultimo, all’interno di oltre ottanta minuti di visione che, come c’era da aspettarsi, si limitano ad alternare i rapporti tra i diversi personaggi alle sequenze spettacolari con effetti speciali.
Effetti speciali ovviamente risibili, come ormai sanno gli affezionati asylumiani, ma che, paradossalmente, proprio per questo finiscono per risultare consoni all’intenzione di omaggiare i succitati, grotteschi fanta-spettacoli dagli occhi a mandorla conseguiti al successo riscosso tra gli anni cinquanta da Godzilla e i suoi gommosi colleghi di devastazione.
Quindi, senza prendervi troppo sul serio, tra Statua della Libertà distrutta e strade di New York rase al suolo, abbandonatevi alla divertente visione del dvd edito da Minerva pictures.
Francesco Lomuscio
