Tutti i crimini di “The following” secondo Roberta Bruzzone

the_following“Il mio approccio a questa tipologia di spettacoli è per intrattenimento e questa serie la trovo scritta molto bene, altrimenti oggi non avrei preso parte a questo incontro”.
Con queste parole, la nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone ha sintetizzato il personale giudizio nei confronti della serie televisiva “The following”, in occasione della presentazione dei cofanetti dvd e blu-ray della prima stagione – in uscita il 13 febbraio 2014 – presso la sede romana di Warner Bros.
Serie televisiva che vede il vincitore del Golden Globe Kevin Bacon nei panni dell’ex agente Ryan Hardy, ingaggiato dall’FBI per dare la caccia a Joe Carroll, ovvero James Purefoy, genio del male che, dalla prigione dove è detenuto, è riuscito a mettere in piedi una vera e propria “setta” di assassini a lui fedeli e pronti a tutto pur di compiacere il proprio leader.
“Più profondo è il buio e più luminosa è la luce; essa, in questo tipo di vicende, viene dalla scienza” ha proseguito la Bruzzone, che ha anche dichiarato di non avere molto tempo di seguire i telefilm e, quindi, di fare tutta insieme l’overdose di episodi quando ne acquista i cofanetti.
Cofanetti in questo caso impreziositi da oltre tre ore di imperdibili contenuti speciali, tra cui le scene cancellate e cinque contributi dal dietro le quinte, dei quali, durante l’incontro, sono stati proiettati estratti con interventi del cast, del regista del pilot Marcos Siega e del creatore della serie Kevin Williamson, ovvero colui cui dobbiamo anche la saga cinematografica di “Scream” e l’epopea televisiva di “Dawson’s creek”.
Oltre al promo della attesissima seconda stagione, mentre la criminologa, pur avendo spiegato che questa tipologia di spettacolo violento difficilmente risulta emulabile in Italia in quanto appartenente a tutt’altra cultura, ha comunque osservato: “L’elemento inquietante di questa serie rientra nel fatto che è tragicamente attuale l’aspetto legato a internet, quindi non ci troviamo poi molto distanti dal vero”.

Francesco Lomuscio

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