In seguito al trasferimento insieme al padre in una nuova casa in campagna, per le sorelline Satsuki e Mei inizia un viaggio alla scoperta di un nuovo mondo abitato da fantastiche creature.
È su questa esilissima idea di partenza che si costruisce quello che, da sempre, viene considerato uno dei migliori lavori realizzati dal maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki: “Il mio vicino Totoro”, datato 1988 ma approdato nelle nostre sale cinematografiche soltanto ventuno anni dopo grazie a Lucky red, che – come già qui precedentemente annunciato – lo rende finalmente disponibile anche per il mercato dell’home video in alta definizione, con tanto di trailer, storyboard, spot televisivo e video promozionale all’interno della sezione riservata ai contenuti speciali.
L’ottima occasione per celebrare il venticinquennale del lungometraggio e poter finalmente apprezzare nella splendida, massima qualità tecnica del BD 50 l’accattivante varietà cromatica offerta dalla vicenda delle due succitate piccole protagoniste, che, in mezzo a nerini del buio, spiritelli della fuliggine e buffi esseri di pelo di diverse dimensioni, fanno conoscenza anche con la sorta di grande coniglio del titolo (oltretutto simbolo dello Studio Ghibli, di cui il regista è fondatore), spirito buono della foresta.
Personaggio che non può fare a meno di segnare per loro l’inizio di una magica e straordinaria avventura all’insegna sì dell’amicizia, ma soprattutto di quell’ottimismo tipico dell’autore di “Kiki – Consegne a domicilio” e “Il castello nel cielo”, anch’essi risalenti agli anni Ottanta ma recuperati dalla attivissima società di Andrea Occhipinti.
E, mentre la quasi ora e mezza di visione non sembra affatto celare i rapporti che intercorrono tra esseri umani e natura, a risultare assente non è certo la consueta, indispensabile dose di poesia miyazakiana.
Francesco Lomuscio
