In sala, il film candidato a 5 premi Oscar: “Django Unchained”

A quasi una settimana dalla sua uscita, il nuovo capolavoro di Quentin Tarantino, dopo le polemiche che lo hanno preceduto, sia in Italia che negli Stati Uniti, sta avendo un grande successo di pubblico. La pellicola è una rivisitazione del “Django” di Corbucci interpretato dal nostro Franco Nero, che fu un cult del film western a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. “Django Unchained”, ambientato ai tempi della schiavitù, racconta la storia di un fantomatico dentista tedesco, il Dottor Schultz (impersonato da un sorprendente Christoph Waltz), che  abbandona la sua professione per mettersi a fare il cacciatore di taglie. Si serve dello schiavo Django (interpretato da uno strepitoso Jamie Foxx), che promette di liberare qualora insieme riuscissero a catturare (vivi o morti) i criminali fratelli Brittle. Tra i due nasce una forte amicizia e si mettono alla ricerca della moglie di Django, Broomhilda (la bella Kerry Washington), ma dovranno vedersela con uno dei più ricchi latifondisti del Mississipi, lo spietato Calvin Candie (un convincente Leonardo Di Caprio). In quest’opera la capacità del regista è stata quella di raccontare un genere, quello western, dove un uomo di colore diventa protagonista del racconto, in un tempo in cui  invece era ridotto a schiavitù. Non manca di citazioni a opere e registi del passato come è solito fare nel suo stile e la violenza sanguinaria (che è  predonimante in tutte le sue rappresentazioni), è quello che più attira lo spettatore, ma nel contempo anche l’intreccio della storia riesce ad essere convincente. Nel cast, oltre agli interpreti già citati, brilla la performance di Samuel Lee Jackson e una particina è stata riservata anche al mitico Franco Nero. Fondamentale è l’elemento della musica, che scandisce i ritmi delle scene, grazie alla riproposizione dei pezzi di Bacalov e dove si passa da un mix di brani del passato come “Lo chiamavano Trinità” e “Citta violenta”, che si mescolano sapientemente con quelli del presente, come a esempio il testo di Elisa (“Ancora qui”), impreziosito dalle note del maestro Ennio Morricone. Candidato a 5 premi Oscar, tra cui “Miglior film” e “Miglior fotografia”, sorprendono le mancate Nomination a Jamie Foxx e Leonardo Di Caprio.

Diego Pedullà


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