Un marito sospetto, quando la cronaca incontra il cinema: la storia vera che ha ispirato il film

Un marito sospetto riguarda un fatto di cronaca portato sul grande aspetto: tutta la storia che ha ispirato il film.

Nel tempo, il cinema si è più volte intrecciato con i fatti di cronaca e questa volta ha portato alla luce il film “Un marito sospetto“. Una pellicola thriller del 2019 diretta da Christophe Lamotte.

Un marito sospetto: la storia vera
Il fatto di cronaca che ha ispirato “Un marito sospetto” – screen Rai – YouMovies.it

Nella pellicola troviamo un’infermiera di quasi 40 anni, Alice, interpretata da Laurence Arné che vive tranquillamente in una piccola cittadina francese. Con lei suo marito Thomas, interpretato da Kad Merad, e suo figlio di 8 anni. Tutto cambia improvvisamente quando la comandante Lancelle le rivela che suo marito non è un uomo ordinario ma un killer che ha ucciso una famiglia 15 anni prima.

La vicenda ruoterà sulla verità che si nasconde dietro all’uomo. La comandante afferma che lui è l’assassino ma, al tempo stesso, l’uomo si dichiara innocente. Ora, scopriamo da quale storia è tratto questo film.

Un marito sospetto: la vicenda di cronaca da cui è tratto il film

Il film “Il marito sospettotrae ispirazione da un fatto di cronaca nera avvenuto in Francia nel lontano 2011. Nello specifico, il 21 aprile vennero trovati dagli agenti i corpi di cinque persone appartenenti alla famiglia Dupont de Ligonnès nella loro abitazione di Nantes.

Un marito sospetto, la cronaca incontra il cinema: la storia che ha ispirato il film
La storia dietro “Un marito sospetto” – screen Rai – YouMovies.it

I corpi di una madre e dei suoi 4 figli giacevano nel giardino della stessa casa e, almeno all’inizio, tutti i sospetti caddero su Xavier, il capofamiglia. Da quel preciso istante, la Polizia non smise mai di indagare anche se non riuscì a trovare l’arma con cui, probabilmente, Dupont aveva colpito.

All’interno dell’abitazione non vennero evidenziate tracce dell’uomo ma venne confermato il fatto che lo stesso comprò dei sacchi per il cemento e per la calce. Inoltre, emersero anche delle lettere rivolte ai familiari e agli amici in cui si sottolineava che la famiglia era legata ad un culto religioso, successivamente queste lettere furono ritenute false indicando come movente i problemi economici oppure un rapporto non sereno.

Alla fine, ancora oggi, la Polizia continua la sua indagine dato che non ha trovato il modo di chiudere la questione trovando il colpevole. Un giorno, gli agenti si augurano che si metta la parola fine su una vicenda a dir poco tragica.

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