“Pane, amore e fantasia”: indimenticabile Lollobrigida nel ruolo della “Bersagliera”

“Pane, amore e fantasia”, anno 1954, rimane in assoluto il capolavoro che ci ha consegnato Gina Lollobrigida alla storia.

L’Italia del dopoguerra, l’Italia che sognava di ripartire e di avere la forza di dimenticare gli orrori del secondo conflitto mondiale, l’Italia delle donne più belle del mondo.

Pane amore e fantasia
Pane amore e fantasia

Giovane, procace, capace di ammaliare qualunque uomo, ma anche figlia di una terra difficile e povera. Il personaggio della Bersagliera, corteggiata dal sempre garbato Vittorio De Sica, e innamorata del timido carabiniere Stelluti, ci ha fatto piangere, sorridere, e ci ha fatto immaginare, in oltre 50 anni di cinema, di voler aver anche noi un piccolo ruolo in una pellicola di una Italia straordinaria, che non esiste più ma che ci manca da morire.

Vittorio De Sica, già raggiunta la mezza età, è affascinante come non mai. Sono i suoi anni migliori: non è bello, ma ha qualcosa a cui le donne non possono resistere. E poi c’è lei, la bella del Paese, povera, probabilmente poverissima, ma dall’animo nobile, di cui tutti gli uomini vorrebbero approfittarsi.

Pane, amore e fantasia (1954): la Lollobrigida nel suo capolavoro

Si dipana così, tra equivoci, risate e piccoli drammi, la vicenda del primo di quattro film che non dimenticheremo mai. Con i suoi personaggi incredibili, piccoli ma straordinari, a partire dalla madre della Bersagliera, la straordinaria Vittoria Crispo, che abbiamo visto in “Totò, Peppino e la Malafemmena”, nel ruolo della sorella dei due, fino agli attori, presi per caso, dalla strada, come amava.

E poi come dimenticare “la romana de roma” Marisa Merlini, nel ruolo della gelosissima levatrice, fino alla piccola e timida Maria Pia Casillo, rivale in amore della Lollobrigida. Ma in fondo, in una storia dove tutto ci fa commuovere, e dove tutto ci fa sognare di tornare indietro nel tempo, lei, la bellissima Lollobrigida, nemmeno per un solo minuto non è capace di bucare lo schermo.

Ma non si tratta solo della sua fisicità, di quel corpo meraviglioso che sembra voler esplodere da un momento all’altro sotto quegli abiti umili di contadina, lei che è bellissima sempre, anche quando trasporta la legna in groppa al suo fidato Barone, l’asinello che ama tanto e che perderà sotto le macerie di un terribile terremoto.

La pellicola rimane uno dei capolavori assoluti della commedia italiana, garbata, ben fatta in ogni suo aspetto, capace di raccontare il nostro Paese in modo meraviglioso, laddove anche le malelingue, l’ignoranza del popolo, a tratti commuove, fa sorridere, non ci fa inalberare.

La bellezza di una grande attrice come Gina è solo la punta dell’iceberg, mai come in questo caso la Lollobrigida, appariscente e procace, riesce a superare in bravura le sue doti fisiche, e non era facile. Ed è bello, bellissimo, che il cinema in fondo ce l’abbia consegnata così, semplice, genuina, bella e capace di grandi interpretazioni come questa.

Gina Lollobrigida, che all’epoca del film aveva poco più di 20 anni, aveva in fondo atteggiamenti da diva. Ma come non possiamo perdonarle tutto questo? Oggi che non c’è più, oggi che a 95 anni ci ha lasciati, è impossibile non immaginare che tutto quello che abbiamo amato facesse parte di lei. 

“La Bersagliera” che fa girare la testa al vulcanico Maresciallo partenopeo De Sica. L’umile contadina che si ribella alle ingiustizie, che non cede alle avance, ma che in fondo non può nemmeno fare molto per cambiare la sua triste sorte.

“Pane amore e fantasia”, anno 1954, abbiamo e avremo voglia di rivederlo decine e decine di volte. E ci innamoreremo sempre di lei, al primo sguardo.

LA TRAMA

Dopo essere stato trasferito in un sonnolento paesino di montagna, il maresciallo dei carabinieri, Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica) decide di occupare il suo tempo trovandosi una moglie e dandosi alla corte spietata delle belle donne. Quando incontra la bellissima e poverissima Maria De Ritis (Gina Lollobrigida), altrimenti nota come Bersagliera, Carotenuto fa la sua prima mossa, ma la rubacuori cittadina ha già in mente Pietro Stelluti, un giovane della sua squadra.. Tuttavia, Carotenuto potrebbe ancora trovare moglie nella levatrice Annarella Mirziano (Marisa Merlini). Tra equivoci, scene commoventi e immagini di una Italia da cartolina, va in scena un capolavoro.
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