“Tre volte in coma”, il dramma di Paolo Crepet: il retroscena drammatico

Paolo Crepet racconta il retroscena sconvolgente del passato: per ben tre volte ha rischiato di morire, come mai?

Lo psichiatra, sociologo, educatore e autore di saggi e romanzi è diventato famoso grazie alle sue opere ma anche alle sue apparizioni televisive.

paolo crepet
foto Ansa

Paolo Crepet ha presentato da poco il suo ultimo libro, Lezioni di sogni, ormai in tutte le librerie. Per l’occasione ha concesso una lunga intervista a Il Corriere dove ha condiviso alcuni particolari della sua vita dei quali non aveva ancora mai parlato.

Lo psichiatra è un professionista affermato: è laureato in Medicina e Chirurgia, Sociologia e ha preso la specializzazione come medico psichiatra. Insomma, la sua è una carriera accademica di tutto rispetto anche se Crepet ha ammesso di non aver mai ricevuto un “bravo” da parte di suo padre.

L’uomo era Massimo Crepet, pro-rettore dell’Università di Padova e professore presso l’ateneo ed è stato sempre molto severo nei confronti del figlio, a quanto racconta lui. Anche l’ambiente accademico, però, è stato spesso piuttosto duro con lui a causa delle sue apparizioni televisive.

Lo psichiatra ha ammesso a Il Corriere: “Ho pagato cara la mia presenza assidua in programmi come Porta a porta…certi ambienti accademici mi hanno chiuso le porte”. Crepet è stato spesso ospite nei salotti tv per commentare alcuni casi di cronaca nera.

Paolo Crepet confessa: “Sono stato in come tre volte”

La vita dell’uomo è stata senza dubbio molto intensa tanto che, nella sua vita, ha fatto esperienze davvero incredibili. In 70 anni ha letteralmente girato il mondo e, per studio, ha vissuto periodi nelle periferie malfamate di Londra e Rio de Janeiro, in India e anche alle pendici dell’Himalaya.

La sua vita avventurosa, però, ha condotto Crepet anche a correre una serie di rischi per i quali ha rischiato di morire. Il 2 agosto del 1980 per pochissimo non si è ritrovato vittima del terribile attentato alla Stazione di Bologna.

Paolo, però, ha anche rischiato di morire altre tre volte per alcuni incidenti in moto. In quelle occasioni si è ritrovato per tre volte in ospedale, in coma.

Di certo non si può dire che la sua vita non sia stata movimentata. Crepet non si pente di nulla e non ha niente da recriminare neanche a quegli psicanalisti che hanno definito il suo lavoro “scrittura per lavandaie”. D’altronde il suo scopo è sempre stato quello di fare divulgazione a tutti, trovando un lessico adatto a qualsiasi persona.

 

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