Alan Turing è considerato il padre dei PC, ma la sua storia passa per moltissime esperienze sullo sfondo della seconda guerra mondiale e per un vissuto privato doloroso e difficile.
Personaggio sicuramente di valore è interessante andare ad analizzarlo da vicino con la messa in onda del film di ieri su Rai Movie. Di certo ci troviamo di fronte a un uomo che ha cambiato la nostra storia grazie alla sua precisione e al suo talento. Il film ne racconta le gesta molto bene.
Alan Mathison Turing è stato un matematico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica nonché uno dei più grandi matematici del XX secolo. Durante la seconda guerra mondiale Turing lavorò nel centro di crittoanalisi del Regno Unito, dove ideò una macchina elettromeccanica (chiamata “Bomba”) in grado di decodificare codici creati dalla macchina crittografica Enigma, responsabile dei cifrari con cui i tedeschi coordinavano le proprie operazioni durante il conflitto.
Proprio grazie alla creazione di Bomba, il suo lavoro ebbe grande influenza sulla nascita della disciplina dell’informatica; la macchina infatti costituì un significativo passo avanti nell’evoluzione verso i moderni PC. Per questo contributo è solitamente considerato il padre dell’intelligenza artificiale, da lui teorizzate già negli anni trenta del ‘900; a lui è intitolato il test che gli ingegneri compiono per stabilire se un’intelligenza artificiale risulta tale ad un essere umano. I suoi successi pubblici, tuttavia, s’intrecciano con una difficile vita privata. Perseguitato dalle autorità perché omosessuale fu costretto alla castrazione chimica, dettaglio che lo portò a morire suicida a soli 41 anni.
Tra le varie opere che hanno parlato di Turing, sul grande schermo è stato, nel 2014, Morten Tyldum a parlare del crittografo britannico con The Imitation Game. La pellicola vede come protagonista Benedict Cumberbatch ed è l’adattamento cinematografico della biografia del 1983, scritta da Andrew Hodges, Alan Turing. Una biografia.
Nonostante alcune inesattezze storiche, come la copertura per la sede in cui lavorava Turing, o il nome che ha dato alla sua macchina, la pellicola è un’ottima lente d’ingrandimento sulla vita di uno degli uomini più importanti del ventesimo secolo e, soprattutto, offre l’occasione per documentarsi ulteriormente sul matematico. Il film fu candidato ad otto premi Oscar tra cui proprio miglior attore protagonista per Cumberbatch e miglior attrice non protagonista per Keira Knightley, interprete della brillante Joan Clarke. Il film si aggiudicò solo quello per la miglior sceneggiatura non originale.
Questo articolo è stato modificato: 23 Settembre 2020 15:06
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