Sarah Scazzi voleva cambiare vita: il retroscena doloroso

La storia della piccola Sarah Scazzi purtroppo è nota in Italia come uno degli episodi più drammatici e tristi ai danni di una giovane ragazzina.

Della vicenda legata all’omicidio della giovane Sarah Scazzi se ne è parlato a lungo e per moltissimi anni, una storia difficile e intricata che ancora oggi fa rabbrividire.

Il giorno della sua morte avvenuta dieci anni fa Sarah aveva appena 15 anni, una giovane ragazzina con una vita ancora tutta davanti spezzata tragicamente da persone facenti parte della sua stessa famiglia.

Da sempre la vita di Sarah non era stata facile, alternata tra Busto Arsizio dove era nata e dove il padre e il fratello continuavano a vivere, e quella del piccolo paesino di Avetrana, dove con viveva insieme alla madre Concetta Serrano.

Pare che il rapporto con la figura materna non fu tra i più rosei, e tra i tuoi sogni c’era comunque quello un giorno di trasferirsi nuovamente verso il nord per trovare la sua strada.

Purtroppo però questo desiderio non l’ha mai potuto portare avanti, poiché la sua vita si è interrotta improvvisamente nel 2010.

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L’unica persona con cui Sarah si trovava a suo agio e frequentava era la cugina Sabrina Misseri, con cui spesso usciva.

Proprio insieme conobbero Ivano Russo, un ventisettenne a cui Sabrina Misseri si legò subito ed ebbe una brevissima relazione di passione.

Anche Sarah incominciò ad avere un’amicizia con Ivano e probabilmente è stato questo il movente della gelosia a far scatenare l’ira di Sabrina, che è stata riconosciuta colpevole dell’omicidio insieme alla madre Cosima.

Sarah Scazzi, una vita spezzata

La vita di Sarah Scazzi è stata molto breve e non particolarmente costellata da gioie, spezzata per mano di chi avrebbe dovuto proteggerla e amarla, parte della propria famiglia.

Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano pare abbiano ucciso, secondo quanto riportato dalle indagini, Sarah a causa della gelosia della cugina per un avvicinamento a Ivano Russo.

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Secondo quanto riportato dalla stessa Sarah nei suoi diari, i rapporti con la cugina erano già da tempo tesi, ma è stato durante quell’ultimo litigio che qualcosa è andato storto e la piccola è stata uccisa.

Lo zio di Sarah, Michele Misseri, è stato condannato anche lui alla reclusione per aver occultato il cadavere, ritrovato 40 giorni dopo la scomparsa della ragazza in un pozzo.