Ladri in casa di Diletta Leotta: colpo da 150 mila euro

Contanti, preziosi e gioielli, i ladri in casa di Diletta Leotta hanno fatto il colpo grosso: aperta la cassaforte della conduttrice di Dazn.

Diletta Leotta vive a Milano, nei pressi di Corso Cuomo, l’appartamento della conduttrice è stato svaligiato nel corso della notte. La conduttrice di Dazn abita all’ultimo piano e pare che i ladri per entrare in casa avrebbero forzato la finestra.

La polizia intervenuta sul luogo del misfatto sta attualmente portando avanti le indagini, dal profilo social di Diletta Leotta non sono ancora arrivate dichiarazioni in merito alla triste vicenda che l’ha vista protagonista.

Ladri a casa di Diletta Leotta

Nel corso della notte dei ladri si sono introdotti in casa di Diletta Leotta forzando la finestra al nono piano di un palazzo di Corso Como a Milano. I rapinatori una volta nell’appartamento hanno raggiunto e asportato la cassaforte, riuscendo a fuggire con il cospicuo bottino.

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Il colpo da 150 mila euro si è consumato nelle ore notturne, i ladri sono riusciti a sottrarre alla conduttrice di Dazn orologi, tra cui diversi Rolex, gioielli, anelli e contanti. Tra i primi a dare la notizia TgCom24, almeno per il momento Diletta Leotta non ha commentato la vicenda che l’ha vista tristemente protagonista.

Furto delle foto

Solo pochi  mesi il furto delle foto di Diletta Leotta era stato archiviato, stando a quanto riportato da Newsmondo. La nota conduttrice era stata infatti vittima di un hakeraggio, nel corso del quale erano state sottratte dal suo telefonino immagini nelle quali era ritratta nuda.

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Le immagini sottratte illegalmente erano state poi diffuse sul web generando una reazione a catena di download e condivisioni. A distanza di anni, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul fatto con capo di accusa ricettazione. Il caso si è trascinato per tre anni e, stando a quanto riportato da Il Resto del Carlino, il giovane che aveva ammesso di aver diffuso le immagini di Diletta non è responsabile del furto delle stesse, come stabilito dal giudice che ha deciso di archiviare il caso.