Heather Parisi: “Panico e isteria da coronavirus sono dannosi”

Heather Parisi lancia su Instagram un messaggio importante, invitando tutti i follower a non farsi prendere dal panico per la paura del coronavirus.

Heather Parisi ha postato sul suo account ufficiale di Instagram una nuova foto che la ritrae insieme a tutta la tua famiglia in giro per Hong Kong con indosso le mascherine di protezione da coronavirus.

La donna insieme al marito Umberto e ai suoi figli si concede a un selfie familiare mostrandosi protetta dalle preziose mascherine, che servono attualmente ad evitare il contagio del virus che sta affliggendo il mondo intero.

Il coronavirus si è diffuso nel resto del mondo partendo proprio dalla Cina, luogo in cui vive Heather Parisi insieme alla sua famiglia.

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Fa tempo già la donna pubblica su Instagram video e immagini che la ritraggono in momenti quotidiani di vita vissuti durante questa importante emergenza sanitaria.

Nell’ultimo post pubblicato a commento della foto Heather Parisi ci tiene a spendere qualche parola sul coronavirus e su quanto sia importante che ci si assuma tutti le nostre responsabilità per non diffondere questa malattia.

Heather Parisi, rispettare le regole ed evitare il panico da coronavirus

Non bisogna dunque lasciarsi andare al panico e all’isteria ingiustificata, senza tener conto che ci sono delle norme da seguire per evitare che il virus si diffonda.

Questo infatti è l’invito Heather Parisi vuole fare a tutti i tantissimi follower che la seguono costantemente sul social network, dando l’immagine positiva che si può continuare a vivere lo stesso e tranquillamente se si rispettano le regole base da prendere in considerazione.

Con un po’ di criterio e rispetto delle regole si può infatti contenere il coronavirus, ed evitare che il numero di contagi cresca di ora in ora.

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Tutto dipende dunque dal modo in cui ci si informa e dal mettere in pratica le regole che sono state stilate per far fronte a queste delicata emergenza.

Coronavirus non vuol essere necessariamente una condanna a morte, ma occorre che si prenda coscienza del fatto che siamo tutti nella stessa barca e quindi imparare a proteggersi e avere cura della collettività.