IRA: intervista al regista Mauro Russo Rouge (ESCLUSIVA)

Da oggi in diverse sale italiane è possibile vedere IRA, il nuovo film di Mauro Russo Rouge, che abbiamo intervistato. 

IRA
Scena tratta da IRA

Mauro, dov’è ambientato IRA?

Il film è ambientato in una città indefinita. Abbiamo girato a Torino ma senza alcun riferimento, come la Mole Antonelliana, che potrebbe aiutare a identificare il set con questa città. Precisamente le riprese sono state fatte nella zona più fatiscente e degradata della città, che mi affascina molto dal punto di vista cinematografico.

Nel comunicato stampa si legge che il film è nato per caso. Potresti spiegare come ai nostri lettori?

Questo, che è il mio terzo film, è nato subito dopo le riprese del secondo, in un momento in cui l’adrenalina era alta. Avevo voglia di filmare, anche se non sapevo bene cosa, e ho cominciato a fare riprese in giro per la città. In quel momento ho conosciuto i due protagonisti del film, che non sono due attori professionisti, e ho cominciato a seguirli. Così è nato questo lungometraggio da una prima parte assolutamente documentaristica. Questo è un film sul malessere e sull’inadeguatezza, in perfetto stile neorealistico. Volevo che tutto fosse reale, legato alla quotidianità dei protagonisti.

In un film come IRA che cerca un linguaggio moderno, l’amore che ruolo ha?

I protagonisti sono due persone con una vita alienante, chi per la prostituzione, chi per l’incapacità di comunicare e tra loro nasce un forte legame empatico. Il loro è un sentimento puro, che potrei definire un amore moderno. Sarà lo spettatore a farsi un’idea della piena natura del sentimento da parte di uno dei due protagonisti, osservando i suoi sguardi.

IRA è stato la scorsa settimana al Festival del Cine de Bogotà ed è già presente ad un altro festival…

Si, in questi giorni è al Ravenna Nightmare Film Fest e ai primi del mese sarà in concorso al Denver Film Festival che annovera, tra i film italiani, Il traditore di Bellocchio, Ride di Valerio Mastandrea e Ti Presento Sofia di Guido Chiesa. IRA è stato definito un ottimo film, stilisticamente ed esteticamente.

Il film sarà proiettato in molte sale italiane. Cosa vuoi dire ai potenziali spettatori?

Che questo non è un film per chi vede il cinema solo come una forma di intrattenimento. IRA lascia poco alla spettacolarizzazione, ma non è quello che volevo fare.
L’originalità del film è in come stato girato, nel montaggio e nella regia. La telecamera diventa quasi uno dei protagonisti, che sono spesso inquadrati di spalle perché il loro malessere può essere identificato come il malessere di un’intera generazione.

È possibile vedere in quali sale sarà proiettato IRA sulla pagina ufficiale del film.

Teresa Franco

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