Sonia di Super Tre, ESCLUSIVA: tra fake news e nuovi progetti

Sonia Ceriola è stata l’idolo di almeno tre generazioni cresciute a suon di pane e cartoni animati su Super 3. Icona indiscussa degli anni Novanta è sparita per qualche anno ma, adesso, è pronta per tornare alla ribalta. 

Sonia Ceriola

Chi è cresciuto nel Lazio – e in alcune zone limitrofe – negli anni Novanta non può non ricordarsi della fantastica Sonia Ceriola, star di punta di Super 3 con i suoi programmi di grande successo La posta di Sonia e L’angolo delle chiacchiere

Quando nel 2013 l’emittente romana chiuse i battenti per un periodo non si è più sentito parlare di lei ma oggi è tornata e ha tanta voglia di riprendere proprio da dove aveva lasciato.

Ecco il nostro personale angolo delle chiacchiere con Sonia.

Il Caso Ziqqurat e l’incontro con Tonio Cartonio, Sonia Ceriola si racconta

Recentemente hai preso parte al Caso Ziqqurat e sul set insieme a te c’era anche Danilo Bertazzi, per tutti Tonio Cartonio…

Sì, noi in realtà non ci siamo mai visti sul set. Ognuno di noi ha girato la sua parte, ci siamo rivisti sul set fotografico. Per me è stata una vera emozione, lo conoscevo avendo un bambino piccolo che seguiva la Melevisione. È una persona molto carina, così com’è sul video. È stato un bell’incontro.

Voi due siete diventati due figure emblematiche della televisione tra gli anni Novanta e i Duemila. Qual è stato secondo te il segreto di questo successo incredibile e duraturo? 

Sono convinta che sia stata l’immediatezza, il fatto di andare in video così come si è nella vita: senza costruzioni, senza recitare un ruolo. I bambini sono molto perspicaci, capiscono quando fai la voce “finta” perché vuoi risultare simpatico e quando parli normalmente, come mamma e papà. Quindi credo che la spontaneità sia stata la nostra arma vincente.

Ti piacerebbe lavorare insieme a lui in un programma vostro?

Magari! Sarebbe un sogno, il desiderio che uno chiede quando strofina la Lampada di Aladino. 

Su Danilo Bertazzi uscirono molte fake news quando lasciò la Melevisione, alcune delle quali toccarono anche tematiche pesanti. A te è mai capitato di essere stata bersaglio di bufale?

È successo nello stesso periodo, su di me avevano sparso la voce che ero morta durante un festino. Addirittura con Mike Buongiorno e Antonio Lubrano. Le direttive superiori furono di non dare adito e non rispondere. Ho continuato con il mio lavoro come sempre, non ho fatto alcun cenno alla cosa ed è andata scemando. Danilo ha gestito la situazione in maniera diversa e ha sofferto molto per questa cosa.

A te ha dato fastidio?

Non ci ho fatto particolarmente caso e non ho dato grande importanza alla questione.

Il Caso Ziqqurat è una web serie interattiva nata da un’idea di Fulvio Risuleo, com’è stato passare dal lavorare per un’emittente privata con i mezzi del tempo a una produzione per il web nata per essere interattiva?

La televisione ha dei tempi molto particolari, è tutto rapido e veloce. La recitazione è tutto un altro campo, avevo un ruolo e non potevo avere la stessa velocità che avevo in televisione. Devo dire che non è facile recitare, è stata un’esperienza unica: non ci ho dormito per tre giorni! 

Siamo stati bravissimi, erano tutti giovani ma con grande esperienza e grande professionalità. Sono stata anche molto coccolata e li ringrazio ancora. 

L’esperienza a Super 3: da centralinista a volto di punta

Sei approdata a Super Tre come centralinista e ti sei ritrovata ad essere la star di punta dell’emittente. Sentivi la responsabilità di tutto quel successo o al tempo non ti rendevi conto della portata di quello che stavi creando?

No, inizialmente no. Anche perché per un certo periodo di tempo continuavo a fare entrambe le cose: rispondevo al telefono, battevo a macchina e svolgevo il normale lavoro da segretaria, nel pomeriggio andavo a registrare La Posta e in seguito è arrivato anche L’angolo delle chiacchiere.

Il mio era un lavoro di ufficio, entravo alle nove e uscivo alle sei del pomeriggio e non mi sono mai resa conto realmente dell’impatto con il pubblico. Quello è avvenuto con il tempo, quando da dieci letterine siamo arrivati a trecento letterine al giorno o agli incontri con il pubblico.

È stata un’avventura unica, considerando anche che non avevo nessun tipo di desideri artistici ed è stato del tutto casuale ritrovarmi dall’altra parte. 

L’affetto ancora continua e questa cosa mi rende molto felice e mi riempie il cuore di gioia.

L’altra star di punta del programma era Birillo, un robot nato come supporto per i bambini affetti da autismo. Come è approdato a Super Tre?

Il mio cuginetto galattico! È approdato a Super Tre perché il suo “papà” si è trovato in Italia e tramite conoscenze comuni ha saputo del nostro programma e un pomeriggio è venuto agli studi.

Abbiamo camminato insieme nel piazzale vicino agli studi e fin da subito c’è stata molta curiosità. I bambini erano molto affascinati da lui, non capivano il modo in cui Birillo riusciva a camminare e a parlare. Si è creato intorno a lui un velo di mistero e molti hanno pensato che al suo interno ci fosse una persona in carne e ossa.

Tra di voi il feeling era incredibile, come è stato averlo come spalla televisiva?

Il nostro feeling è durato per anni, noi non avevamo niente di scritto e il tutto avveniva in diretta. Tra di noi c’era molta sintonia e riuscivamo a creare la scenetta e la battuta. Ci siamo divertiti molto insieme e anche quando ci rincontriamo si crea subito quell’atmosfera.

A differenza di Rai e Mediaset i vostri cartoni venivano trasmessi senza censura, avete mai avuto dei problemi?

Questo avveniva all’inizio, perché nessuno cercava quei cartoni e la scelta era ampia. Inizialmente non tenevamo conto del contenuto, poi in seguito con l’intervento dell’AGCOM e del Telefono Azzurro abbiamo cominciato a valutare i vari contenuti.

Spesso criticavano Alvaro e Camilla per l’espressione “Te possino ammazzare il latte”, non proprio una parolaccia, se ne sentivano di peggiori cambiando canale e mettendo un film a qualunque ora del giorno. 

Ma era facile chiamare Super Tre, rispondevamo. Anche Renzi la Strega e la sua famiglia di vampiri venivano criticati.

Cartoni come L’uomo Tigre e Ken il guerriero li abbiamo poi spostati in una fascia oraria più consona. 

C’era un team che selezionava i cartoni?

Eravamo noi e i nostri ricordi di bambini, alcuni erano legati alla nostra infanzia. A Roma poi c’era la D’Oro Tv che aveva i diritti su tutti questi cartoni e ci proponevano i titoli tra cui scegliere. Un fattore discriminante per noi, essendo un tv privata, era la durata dei cartoni: erano tutti episodi da circa quaranta minuti.

A livello familiare è stato difficile conciliare l’essere mamma con l’essere Sonia di Super tre e di conseguenza la mamma di tutti? A tuo figlio ha mai pesato doverti, in un certo senso, dividere con tanti altri bambini?

Mio figlio quando era piccolo e mi vedeva cantare la canzone della Buona Notte piangeva, rispetto ad altri non gli faceva molto piacere dividermi. Ho sempre cercato di non creare situazioni di disagio, anche perché sono una persona molto semplice e non mi sono mai atteggiata a diva. Non abbiamo avuto grandi problemi.

Progetti futuri: torna la Posta di Sonia?

Hai più volte il tuo desiderio di tornare a fare televisione, molte tue colleghe come Barbara Gulienetti a Benedetta Parodi si sono riversate su Youtube per proporre online le loro idee e i loro talenti. Ti piacerebbe ritagliarti il tuo spazio su Youtube e magari aprire un canale tutto tuo?

Si, devo dire che la mia esperienza televisiva si è chiusa un po’ così, senza un punto.  È come se fosse rimasto qualcosa in sospeso. Vedo che ancora oggi incontrarmi con i mie bambini che sono cresciuti è diverso, si affrontano tematiche diverse ma vorrei tornare a dare consigli e a parlare con loro.

Ho avuto anche l’esperienza con La Posta di Gu con Guglielmo Scilla, e mi sono resa conto che indipendentemente dall’età si ha sempre bisogno di raccontarsi. 

E stiamo valutando con il mio gruppo Recensire con Pressapochismo di ricreare qualcosa del genere e spero si possa attuare.

 Al momento su cosa stai lavorando?

A settembre torna l’appuntamento con il Romix e ci poi ci sono altre cose in pentola che, spero, si possa cuocere ben bene.

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