Il processo di Marco Carta sta subendo delle modifiche, infatti il pm di Milano ha fatto ricorso. Se viene accettato, le carte in tavola cambiano drasticamente.
Marco Carta è stato arrestato a fine maggio, insieme a una sua amica, per aver rubato delle magliette griffate alla Rinascente di Milano. Ma lo stato di fermo non è stato messo in regola e il pm ha deciso di fare il ricorso.
Nel caso in cui dovesse venire accettato, per il cantante la faccenda si fa più seria e il processo che si terrà a settembre potrebbe non raggiungere il verdetto desiderato.
Il 31 maggio Marco Carta è stato colto in flagrante a rubare delle magliette del valore di 1,200 euro, insieme a una sua amica 57enne, alla Rinascente di Milano. In quell’occasione il cantate è stato rilasciato dopo una notte in cella, per poi affrontare il processo che si terrà a settembre.
Tuttavia sembra che non sia stato convalidato il suo arresto, a differenza di quanto è accaduto alla donna, perché secondo il giudice Caramellino non c’erano abbastanza prove indiziarie che provassero la malefatta del cantante. “Elementi di sospetto sono eterei, inconsistenti” ha affermato il giudice.
Ma Nicola Rossato, pm in turno al momento dell’arresto, ha fatto ricorso contro la mancata convalida dello stato di fermo di Marco Carta. Nel caso in cui la Corte Suprema dovesse accoglierlo, allora cambierebbe la chiave di lettura con il cantante verrà giudicato al processo previsto per settembre 2019.
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