Perché ci si ammala di tumore? Si tratta di sfortuna? Un nuovo studio sembra dire di no. Le cause del cancro sarebbero ambiente e stile di vita.
Il tumore si sviluppa quando una singola cellula accumula 6 o 7 alterazioni del DNA. Ma cosa causa queste alterazioni? Difficile dare una risposta, ma pensare si tratti di caso o sfortuna per la scienza non è ammissibile. Un nuovo studio condotto in merito, infatti, sta cercando di dare risposte più precise e pare averle trovate. La ricerca, portata avanti da un gruppo di scienziati dell’Istituto Europeo di Oncologia, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Genetics. Alla guida del team Piergiuseppe Pelicci (Direttore della Ricerca IEO e Professore di Patologia Generale all’Università di Milano) e Gaetano Ivan Dellino (ricercatore IEO e di Patologia Generale dell’Università di Milano).
I ricercatori hanno scoperto che le cause non sarebbero né la sfortuna né la casualità, bensì l’ambiente in cui viviamo e il nostro stile di vita.
Le mutazioni dei geni secondo il lavoro dello scienziato Bert Vogelstein, uno dei più autorevoli del settore, conducono alla corrente di pensiero della casualità: mutazioni considerate inevitabili, perché dovute a errori casuali, che si verificherebbero anche su un pianeta pulito e in una persona sana e con stili di vita perfettamente corretti. Questione di sfortuna, dunque, secondo questo filone di pensiero.
A smentirlo, però, arriva ora questo studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics. La mutazione, secondo questa ricerca, avviene quando arrivano determinati “segnali” alle cellule, segnali provenienti dall’ambiente nel quale esse si trovano, un ambiente a sua volta influenzato da quello esterno, quello in cui viviamo. Ad incidere, inoltre, anche i nostri comportamenti quotidiani.
Fumo, alcol, alimentazione, vita sedentaria, eccessiva esposizione al sole e ad agenti inquinanti sono i fattori che maggiormente influiscono e che dunque, se controllati, potrebbero essere una chiave della prevenzione.
“Un pianeta pulito e ambienti di lavoro sani possono soltanto farci bene. Ognuno di noi può scegliere se prevenire il 40% dei casi di cancro, con pochi e precisi cambiamenti dello stile di vita. La comunità scientifica lavorerà sul restante 60%. A patto che ci siano fondi sufficienti per la ricerca”. Queste le parole di Piergiuseppe Pelicci.
Questo articolo è stato modificato: 22 Maggio 2019 09:14
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