Esce oggi nelle sale Momenti di trascurabile felicità, adattamento cinematografico dei romanzi di Francesco Piccolo.
Se avessi a disposizione 92 minuti per risolvere cose rimaste in sospeso, rimediare ad errori fatti, restituire verità e dignità alla tua vita come li impiegheresti? Cosa faresti? Il film di Lucchetti è la storia di un uomo qualunque a cui viene data una seconda possibilità.
Paolo (Pif) è un uomo difficile e pieno di difetti, sposato con Agata (la cantautrice Thony, già ammirata sul grande schermo in Tutti i santi giorni di Paolo Virzì), che tradisce ripetutamente e padre. Resta vittima di un incidente stradale: all’incrocio con un semaforo, in sella al suo scooter, viene travolto da un camion. Giunto in Paradiso, un impiegato (Renato Carpentieri) vista la sua morte prematura, gli concede di tornare sulla Terra accompagnato da un Angelo.
Gli viene dato un tempo limitato, però: solo 92 minuti per la precisione. In quest’arco di tempo potrà sistemare tutte le faccende importanti lasciate in sospeso, porre rimedio agli errori fatti, cercando di non sbagliare nuovamente e di non ferire ancora le persone a lui care.
Ma inevitabilmente, la sua natura umana finisce col tradirlo: cade nei vecchi errori, nei vecchi tradimenti, nelle sue solite bugie. Alla fine dovrà accontentarsi di trascorrere il breve tempo a sua disposizione in piccoli, ma intensi e veri ‘momenti di trascurabile felicità’. Solo così potrà davvero perdonare se stesso.
Il regista Daniele Lucchetti per la sceneggiatura si è avvalso della collaborazione dello scrittore Francesco Piccolo. Il film, infatti, è l’adattamento cinematografico dei suoi romanzi Momenti di trascurabile felicità (2010) e Momenti di trascurabile infelicità (2015). Piccolo è uno sceneggiatore pluripremiato: David di Donatello per La prima cosa bella e per Il capitale umano (entrambi di Virzì) rispettivamente nel 2010 e 2014, Ciak d’oro per Il caimano (di Nanni Moretti) nel 2006, Nastro d’Argento per Habemus Papam (anche questo di Moretti) nel 2011 e molti altri.
Momenti di trascurabile felicità segna il ritorno al cinema di Pif (all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto) come attore, dopo tre anni dall’uscita di In guerra per amore, grande successo di pubblico e critica (sette candidature ai David di Donatello e la vittoria del Premio David Giovani).
Nel 2014, invece, aveva debuttato con La mafia uccide solo d’estate, che lo vide anche al debutto come regista.ceneggiatura
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