L’Oscar migliore regia 2019 è quello più atteso dalla critica da chi nelle sale delle parrucche analizza i film con la lente di ingrandimento. Quest’anno il palcoscenico è davvero incredibile. Ci sarà il greco Yorgos Lanthimos che con La Favorita si è preso il peso di erede di Stanley Kubrick. Curiosità per Alfonso Cuaron con il suo Roma, film a tinte bianconere e molto profonde. Altro film senza colore è Cold War che vale la nomination a Pawel Pawlikoski. Attenzione anche a Spike Lee e Adam McKay.
Interessante è lo spunto che ci parla per la prima volta di una regia giocata tra artisti molto distanti dall’ideale del classico americano. Non ci sono grandi nomi del passato poi, se si esclude Spike Lee, ma di giovani emergenti. Il favorito è il greco Lanthimos, anche se prende posizioni il messicano Alfonso Cuaron. Attenzione ovviamente al vecchio lupo di mare Spike Lee che è americano ma si è discostato dal cinema classico in una lotta costante al mondo black e underground.
In lizza c’è anche un polacco, lo strepitoso Pawel Pawlikowski che finalmente si è meritato Hollywood e la possibilità di esplodere anche oltre oceano. L’unico radicato nella cultura americana è Adam McKay e se dovesse vincere lui non ci sarebbe da stupirci anche per il cinema che propone.
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