A Quarta Repubblica ha parlato di Sanremo Matteo Salvini: “Fosse stato per me avrebbe vinto qualcun altro ma i gusti sono gusti. Il televoto aveva deciso che la canzone migliore era quella di Ultimo. Popolo contro elitè? Hanno deciso il voto qualche persone, politicamente connotate a sinistra con delle conoscenze musicali non so. Bastianich, Severgnini, Pandolfi, Raznovich. Giù il cappello, ma che la musica venga decisa da un circolo di radical chic. Messaggio a me? Spero non sia stata una scelta anti-Salvini”.
Continua: “Si trattava di giudicare delle canzoni. Spero non ci sia qualcuno a sinistra che essendo ridotto male cerca rivincite sul Festival, sul cinema, sul teatro. Sarebbe deprimente per tutti, compreso per l’artista a cui ho scritto. E’ italiano, è milanese, gli ho mandato un messaggio. A sinistra l’hanno votato a uomo dell’immigrazione come se fosse arrivato col barcone, ma lui è italiano. Sanremo deve cambiare però. Se ci fossero stati Bocelli, Mogol in giuria, ma viste le competenze ci potevano mettere anche mio cugino. Fra Abruzzo, risparmiatori, martiri foibe, riunioni a Roma avevo da fare e scanalavo a casa per guardare un po’. Ho cantato? Non chiedo il voto agli italiani per la mia intonazione musicale”.
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