“Abbiamo votato per espellere Weinstein e non semplicemente separarci da qualcuno che non merita il rispetto dei suoi colleghi, ma anche di inviare il messaggio che nel nostro settore è finita l’epoca dell’ignoranza volontaria e della complicità vergognosa, riguardo i comportamenti sessualmente predatori e le molestie sul posto di lavoro”.
Riporta questo la dichiarazione rilasciata dall’Academy of Motion Picture Arts a proposito della radiazione del produttore Harvey Weinstein, decisa dai cinquantaquattro membri dell’Accademia degli Oscar in una “sessione di emergenza” chiamata all’ordine dopo gli articoli pubblicati da The New York Times e The New Yorker, rivelatori di protratti casi di molestie sessuali e accuse di stupro contro il co-fondatore della Miramax.
La decisione dei membri del consiglio della Motion Picture Academy californiana segue la stessa azione da parte di funzionari presso la British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), che ha revocato l’11 ottobre l’adesione di Weinstein, contro il quale puntano il dito oltre trenta attrici in una serie di dichiarazioni redatte in entrambe le testate americane e via social.
Questo articolo è stato modificato: 17 Ottobre 2017 11:00
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