Studi che, a quanto pare, avrebbe voluto trasformare in un polo cinematografico sul filo rosso di Cinecittà, battezzandolo Umbria Studios.
Secondo il programma condotto da Sigfrido Ranucci su Rai3, però, nell’impresa sono stati investiti sedici milioni di euro provenienti da fondi pubblici europei, statali o locali; ma, non essendo andata in porto, ha maturato un passivo di circa cinque milioni.
In seguito, inoltre, la società stata rilevata da Cinecittà Studios, che non ha mai rilanciato gli studi umbri, ma si è fatta carico anche dei debiti di Benigni, il quale, intervistato dal programma, si è limitato a dire di aver perso molto denaro nel progetto e ha chiesto ai suoi avvocati di chiedere i danni alla trasmissione per l’anticipazione trasmessa.
Questo articolo è stato modificato: 21 Aprile 2017 10:04
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