Il titolo originale è Night of the living Deb e dietro la macchina da presa vi si trova Kyle Rankin, autore, tra l’altro, de La battaglia di Shaker Heights con Shia LaBeouf e dell’Infestation che, pullulante giganteschi insetti alieni, vide protagonista nel 2009 il Chris Marquette visto anche in Freddy vs Jason e La ragazza della porta accanto.
Lo stesso Chris Marquette incluso anche nel cast di questa horror comedy datata 2015 che, resa disponibile su supporto dvd italiano da Dynit e Minerva pictures con il titolo Zombies in love, lo pone nel ruolo del fratello del bel protagonista Ryan, ovvero il Michael Cassidy che ha prestato i propri connotati a Jimmy Olsen nel cinecomic Batman v Superman: Dawn of justice.
Il Ryan che, ragazzo più attraente di Portland, assiste ad un improvviso cambiamento della propria esistenza dal giorno in cui la goffa e simpatica Deb alias Maria Thayer si sveglia nel suo appartamento dopo aver trascorso una folle notte tra amiche.
Perché, mentre lei non ricorda niente di quanto accaduto, lui, convinto che si sia trattato semplicemente di un errore, la accompagna fuori dall’abitazione senza immaginare, però, che gli abitanti della città si siano tutti inspiegabilmente trasformati in zombi alla ricerca di carne fresca da sgranocchiare.
Situazione che, di conseguenza, li porta a rimanere uniti per attuare una vera e propria lotta per la sopravvivenza unendosi, tra l’altro, al padre di Ryan, interpretato dal veterano Ray”Robocop”Wise, nonché avido industriale che ha a che vedere con un certo inquinamento dell’acqua legato, non a caso, proprio alla spaventosa epidemia esplosa.
Del resto, prima che si approdi anche ad un’escursione nell’ambito di uno studio televisivo, è facilmente avvertibile un determinato retrogusto di denuncia ambientalista (con tanto di sguardo critico rivolto verso la corruzione) nel corso della circa ora e venti di piuttosto movimentata visione che, tra salme a passeggio ed esplosioni di liquido rosso, non manca di guardare, chiaramente, al chiacchieratissimo L’alba dei morti dementi di Edgar Wright.
Sebbene, tra un’anziana fulminata tramite l’elettricità e comportamenti dei diversi personaggi mirati a strappare risate (compresi quelli sfoggiati dalla ex ragazza di Ryan), il lungometraggio di Rankin tenda a prendere una strada diversa, in quanto meno propenso a giocare sullo splatter e maggiormente interessato a miscelare la romantic comedy al filone dei living dead movie.
Fino all’inaspettata – e, a suo modo, esilarante – rivelazione conclusiva volta a spiegare se e perché il morso da parte degli infetti possa essere pericolosamente contagioso.
Francesco Lomuscio
Questo articolo è stato modificato: 13 Marzo 2017 09:58
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