“Loro fanno parte della persona che sono. Una persona mi ha chiesto ieri sera quale sia il segreto delle mie scene emozionanti e come faccia a renderle così vere. La cosa che faccio più spesso è pensare alle persone a me care che non ci sono più. Le sento vicine a me. Ci sono attimi nella vita, in cui sento che ci sia sempre qualcuno a vegliare su di me”.
L’attore irlandese Michael Fassbender ha dichiarato questo alla rivista Esquire, spiegando come agisce per trovare la giusta ispirazione durante le riprese cinematografiche, essendo sicuro di ricevere una mano dall’aldilà per riuscire ad emozionare sul grande schermo.
Recentemente protagonista de La luce sugli oceani accanto alla fidanzata Alicia Vikander, storia di una coppia la cui vita viene sconvolta dal misterioso ritrovamento di una bambina su un’imbarcazione accanto al cadavere di un uomo, Fassbender, tra l’altro, è stato così elogiato dal regista Derek Cianfrance: “Quando l’ho visto piangere nel film, ho pensato: ‘Ecco, ci siamo’. Otto settimane di riprese, siamo stati insieme per tutto il tempo a girare le scene. E qualunque cosa facessimo, ci dicevamo :’“Non piangiamo. Non voglio piangere più!’, ma è stato troppo toccante e non riuscivamo a non piangere. È stato più forte di noi. L’isolamento ha avuto il suo ruolo. Eravamo da soli, circondati dal nulla, senza distrazioni provenienti dalla tecnologia. Avevamo solamente noi”.
Questo articolo è stato modificato: 2 Dicembre 2016 09:50
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