“In quel periodo magari invitavo qualcuno a casa e mi dimenticavo completamente di avere quella pila di libri in bella vista. A un certo punto però, durante la conversazione, me ne rendevo conto, e allora iniziavo a pensare: ‘Dovrei dire qualcosa? Dare una spiegazione? Ma non hanno detto nulla dunque forse non hanno visto i libri. Ma se invece li hanno visti e non hanno commentato, che figura ci faccio?'”.
L’Harry Potter dello schermo Daniel Radcliffe ha raccontato questo ai microfoni di The Big Issue, a proposito del fatto che, dovendo interpretare un agente dell’FBI che investiga sulle attività clandestine di alcuni gruppi neo-nazisti nel film Imperium, si è trovato in imbarazzo, costretto a leggere svariati libri di propaganda nazionalsocialista e, di conseguenza, destando scalpore tra i suoi conoscenti.
Libri tramite cui, comunque, pare sia anche riuscito a comprendere cosa attrae alcuni giovani verso una filosofia tanto estrema: “Immagino che molte di queste persone abbiano perso il lavoro, magari anche la fidanzata o la moglie, e in quel momento qualcuno dice loro: ‘Non ti è successo tutto questo perché sei una cattiva persona o perché tua moglie non ti amava più, è soltanto una grande cospirazione verso i banchi’. Ed ecco che tutto, per questi individui, smette di essere complicato e diventa invece molto semplice”.
Questo articolo è stato modificato: 18 Ottobre 2016 08:35
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