Gabriele Salvatores Guest Director del trentaquattresimo Torino Film Festival

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“Era tutto pronto. La mia stanza, la scrivania, persino la targhetta d’ottone col mio nome sulla porta dell’ufficio legale di mio padre. Ma c’erano in giro quei film, in quegli anni… E quella musica che ti catturava dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi “Cinque pezzi facili” (ma non semplici), perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l’avvocato. Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Anche se, per essere sincero, accanto a quei film, c’erano anche tanti romanzi e tante, tante canzoni. Sicuramente nella storia del cinema ci sono film più belli, più profondi, anche più interessanti dal punto di vista artistico. Ma quei film mi hanno fornito la spinta emotiva, irrazionale, che mi ha permesso di incamminarmi sulla strada del teatro prima e del cinema poi. L’emozione senza pensiero, forse, non è sufficiente. Ma anche il pensiero da solo non basta. Ecco perché voglio condividere questi film con voi. Perché faccio questo mestiere nella speranza che (sì!) un film possa cambiarti la vita”.

Parla il regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores, premio Oscar al miglior film straniero con Mediterraneo, che sarà il Guest Director della trentaquattresima edizione del Torino Film Festival (18 – 26 novembre 2016).

Il direttore Emanuela Martini: “Trovo che Gabriele Salvatores sia l’autore ideale per ricoprire il ruolo di Guest Director del TFF. È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e stili insoliti e, nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il cinema. E la sua scelta dei “Cinque pezzi facili”, come spiega qui, dimostra quanto Salvatores sia in sintonia con l’idea di un cinema che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione del TFF”.

 

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