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“Il delitto Matteotti” di Florestano Vancini rivive in dvd

Il tragico fatto di cronaca non è certo sconosciuto a chi è nato e cresciuto nel paese degli spaghetti.
Segretario del Partito Socialista, Giacomo Matteotti chiese nel maggio del 1924 di annullare le elezioni tenutesi il 6 aprile a causa delle illegalità e delle violenze che diedero al fascismo la maggioranza dei voti, per poi finire rapito e percosso a morte il 10 giugno, appunto, da un gruppo di fascisti.
Un tragico fatto di cronaca che Florestano Vancini – autore, tra gli altri, de “La lunga notte del ‘43” e “La banda Casaroli” – ha poi raccontato con dovizia di particolari, nel 1973, all’interno del suo “Il delitto Matteotti”, reso finalmente disponibile su supporto dvd da Minerva pictures.
Un lungometraggio mirato a parlare dell’Italia e della violenza che l’ha attraversata ricorrendo ad una sceneggiatura – a firma del regista stesso in coppia con Lucio Battistrada – che, non priva di sfumature noir, tende a costruirsi in maniera principale sui meccanismi e i retroscena relativi all’accaduto; man mano che apprendiamo di quando, nel gennaio 2015, Benito Mussolini promulgò le leggi eccezionali per stroncare ogni opposizione, dando inizio alla dittatura.
Un Benito Mussolini incarnato in maniera eccellente da Mario Adorf (con voce di Ivo Garrani, però), atto a rappresentare soltanto il primo dei volti noti prestati alle più importanti figure politiche di allora; da Gastone Moschin nei panni di Filippo Turati al maestro del Neorealismo Vittorio De Sica in quelli del giudice istruttore Mario Del Giudice, passando per Renzo Montagnani impegnato a ricoprire il ruolo del magistrato Umberto Tancredi e il cineasta Damiano Damiani ad interpretare Giovanni Amendola.
Volti noti che, immersi nell’ottima ricostruzione storica, è un piacere vedere coinvolti nel marasma di scontri verbali reso opportunamente serrato dal montaggio di Nino”Giù la testa”Baragli.
Al servizio di un’operazione qui non solo corredata nella sezione extra di una breve intervista a Franco Nero (nel film è il “povero” Matteotti) a cura del Fabio Micolano responsabile del documentario “Florestano Vancini: cronaca di un autore che i libri di cinema non hanno sufficientemente apprezzato”, ma impreziosita anche di un interessante booklet di dodici pagine realizzato dallo stesso insieme a Bruno Di Marino.

Francesco Lomuscio

Questo articolo è stato modificato: 16 Settembre 2015 18:42

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