In dvd il “Morning star” prodotto da Uwe Boll

L’Adrian Bouchet visto in “Alien vs predator” (2004) e “Monuments men” (2014) è un individuo che, intenzionato a tornare a casa dopo una dura battaglia, si trova, in realtà, soltanto all’inizio di un viaggio in un mondo oscuro e dimenticato.
È da questo semplicissimo pretesto che prende il via la oltre ora e venti di visione alla base di “Morning star” (2014), lungometraggio tramite cui Luca Boni e Marco Ristori – autori di “Eaters” (2011) e “Zombie massacre” (2013) – si prendono una pausa dai cari vecchi morti viventi per accostarsi al filone fantasy.
Del resto, man mano che il protagonista incrocia sul proprio cammino strani e malefici personaggi che si trova costretto a combattere per la sua libertà, è in maniera evidente alle ambientazioni lanciate dalla trilogia de “Il Signore degli anelli” che cerca di riallacciarsi l’insieme.
Ma, sotto la produzione dell’Uwe Boll che, responsabile di “House of the dead” (2003) e “In the name of the king” (2007), aveva già contribuito finanziariamente ai loro due precedenti lavori, Boni e Ristori, non potendo godere dell’immenso budget che ha avuto a disposizione Peter Jackson, sfruttano il basso costo tirando in ballo pochi effetti speciali e privilegiando la desolata atmosfera regalata dall’ambientazione boschiva.
Perché è proprio la scenografia a cura di Tiziano Martella – anche attivo nei trucchi insieme a Carlo Diamantini – a rappresentare uno dei maggiori punti di forza dell’operazione, non priva di elementi horror (tra l’altro, abbiamo l’apparizione di una strega) e destinata a rivelarsi, strada facendo, un on the road in costume costruito su lenti ritmi di narrazione.
Fino alla conclusiva rivelazione a sorpresa di un inedito cinematografico che, circolato dalle nostre parti soltanto in tv, viene reso disponibile da Koch Media su supporto dvd.
Con trailer, comparazione di storyboard e immagini, un backstage di diciotto minuti e uno sguardo ai ritocchi in post-produzione alla fotografia nella sezione riservata ai contenuti extra.

Francesco Lomuscio