Approdato nella capitale tricolore in occasione della edizione 2014 del Festival internazionale del Film di Roma, il due volte vincitore del premio Oscar Kevin Costner ha incontrato la stampa per presentare “Black and white” di Mike Binder, nel quale ricopre il ruolo dell’avvocato Elliott, che, rimasto vedovo in seguito all’improvvisa morte della moglie, affoga il suo dolore nell’alcool e si scontra con le difficoltà che derivano dal crescere la nipotina birazziale: Eloise, ovvero la esordiente Jillian Estell; la cui nonna, interpretata da Octavia Spencer, chiede che venga affidata alle cure del padre tossicodipendente Reggie alias André Holland, il quale la aveva abbandonata subito dopo la morte della madre, avvenuta per complicanze durante il parto.
Quindi, una storia di battaglia per l’affidamento su cui l’autore e protagonista di “Balla coi lupi” – scusatosi per il suo ritardo e felice di aver trovato molti giornalisti ad accoglierlo – ha proseguito: “Ho deciso di realizzare un film che parlasse di come vanno le cose oggi ed ho detto a mia moglie che questo andava fatto, quindi, alla fine, abbiamo messo noi i soldi, perché i grandi studios non lo vedevano come un prodotto che potesse incassare; comunque, buona parte dei miei grandi successi sono costati poco”.
Padre di sette figli che si occupa di loro ed è sempre andato a portarli e riprenderli a scuola, l’amatissimo Kevin si ritiene non molto intelligente, ma estremamente fortunato: “Il mondo vede solo me attore, ma non la parte che mi ha dato grandissima gioia, ovvero quella dell’essere padre e dello stare con gli amici. Non vengo da una famiglia in cui qualcun altro già lavorava nel mondo del cinema e non avevamo molti soldi. Essere famoso mi ha portato soprattutto il vantaggio di essere trattato con rispetto ovunque io vada, ma, mi auguro che mi crediate quando dico che la mia vita a casa è estremamente normale”.
Tornando alla pellicola, nonostante l’argomento di base non mancano l’umorismo e gli aspetti divertenti, oltre al fatto che il messaggio contribuisca ad evitare che si surriscaldi l’atmosfera sull’argomento razzismo, nei confronti del quale l’attore ha osservato: “Il razzismo in America è sempre stato un problema, ma stiamo pagando il prezzo di aver costruito la nazione sul sangue degli schiavi che abbiamo importato”.
Prima di concludere: “C’è sempre un differente approccio in ogni film, ma non ho mai cercato di costruire la mia carriera su un solo genere; potrebbe essere un modo intelligente per fare business, ma io mi sono sempre sentito libero di fare grandi e piccoli film. Nella vita c’è una sola chance che si propone e per me è importante coglierla, oltre al fatto che, quando sai per cosa ti batti, sai cosa fare”.
Francesco Lomuscio
Questo articolo è stato modificato: 24 Ottobre 2014 20:13
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