Accadeva, nel 1998, in “Un mostro di nome Lila”, che, interpretato dalla ex pornostar Eva Henger e firmato dall’Enrico Bernard che l’ha diretta sei anni dopo anche in “Cenerentola assassina”, si rivelò un thriller erotico che il “Corriere della sera definì” “Un sottile gioco al massacro psicologico tra orrore e pulsione erotica”.
Un thriller erotico che, narrato addirittura dal compianto Arnoldo Foà, tra lunghi spogliarelli ed assurde sequenze di sesso non celava affatto una certa impostazione teatrale; man mano che coinvolgeva anche Giampaolo Innocentini nelle tutt’altro che caste imprese della protagonista.
Come avviene anche ne “I sogni proibiti di Lila”, mediometraggio che, realizzato dallo stesso Bernard nel 1999, recupera proprio diversi momenti del film per concretizzare su schermo un nuovo conturbante universo onirico (senza più ricorrere al coinvolgimento di Foà, però).
Universo onirico che sfiora stavolta anche il look del videoclip, con la ungherese naturalizzata italiana impegnata a sfoggiare le proprie sensuali forme ed a giocare – ai limiti dell’hard – con spazzole, funi, coni gelato e, soprattutto, candele.
In dvd sotto il marchio 30 Holding, con l’ossessiva cantilena che commenta “Lila Lila, cerchi qualcuno nel buio non c’è…
Francesco Lomuscio
Questo articolo è stato modificato: 16 Agosto 2014 01:29
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