È su questa semplice trama che, nel 1985, George A. Romero costruì “Il giorno degli zombi” terzo capitolo della sua saga zombesca iniziata nel 1968 con il capolavoro in bianco e nero “La notte dei morti viventi” e proseguita dieci anni dopo tramite “Zombi”, prodotto da Dario Argento e ambientato all’interno di un supermercato.
Quindi, se nel capostipite aveva provveduto ad introdurre in maniera esplicita un discorso politico all’interno del genere horror, tanto da rendere protagonista il nero di colore Ben (elemento decisamente atipico per l’America razzista), e per mezzo del secondo tassello non mancò di accentuare l’idea delle dinoccolate figure dei ritornanti quali metaforiche vittime del capitalismo e del consumismo pronte a contagiare anche i comuni mortali, in questo terzo concentra il proprio sguardo critico nei confronti del militarismo reaganiano.
Militarismo cui contrappone il personaggio di Logan, novello dottor Frankenstein che alle armi preferisce la via scientifica dell’educazione, pur sottoponendo i poveri resuscitati-cavie a torture-esperimenti.
Del resto, mentre troviamo in scena lo zombi intelligente Bub, è proprio attraverso le sue ricerche effettuate su sbrana-umani privati di stomaco che scopriamo l’appetito per la carne umana quale fattore istintivo e non di bisogno, in quanto stimolato dal cervello.
Con uno scenario da punizione divina che, di conseguenza, appare ancora più apocalittico di quello che fu alla base dei due film precedenti; man mano che aumenta il senso di claustrofobia e si riflette sul comportamento civile quale elemento in grado di distinguere l’uomo dalle razze inferiori.
Al servizio di uno dei migliori zombie movie degli anni Ottanta (e di sempre), ovviamente sguazzante in mezzo a sbudellamenti e impressionanti decapitazioni eseguite a mani nude, frutto degli ottimi effetti speciali di trucco a firma dell’infallibile Tom Savini.
Non a caso, insieme alla galleria fotografica, il commento audio del regista, tre trailer ed altrettanti spot televisivi, è proprio uno sguardo di trenta minuti ad essi e al backstage che vi attende nella sezione extra del blu-ray, finalmente edito da Pulp Video.
Francesco Lomuscio
Questo articolo è stato modificato: 7 Maggio 2014 17:43
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