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La Casa del Cinema dedica una giornata a Tinto Brass per i suoi ottant’anni

Giovedì 7 novembre la Casa del Cinema di Roma dedica una giornata a Tinto Brass per i suoi ottant’anni.
Alle ore 19.00 sarà proiettato “L’urlo”, uno dei film più espressivi della filmografia brassiana, interpretato da Gigi Proietti e Tina Aumont (doppiata da Mariangela Melato). Subito dopo la proiezione del film seguirà l’incontro con il Maestro veneziano.
La proiezione de “L’Urlo” e l’incontro con Tinto Brass sono un’occasione anche per conoscere le vicissitudini di una pellicola bloccata per censura dal 1968 al 1974 e ripercorrere i momenti più significativi della carriera del regista: un percorso artistico unico, fatto di ricerca, di trasgressione, erotismo e, soprattutto, libertà.
“Sono lieto di ricevere questo speciale omaggio” commenta con soddisfazione Brass. “Sono fiero de ‘L’Urlo’ ma devo confessare che mi è costato parecchio, perché fu questo il film per cui persi l’occasione di girare ‘Arancia Meccanica’. ‘L’Urlo’ è un film del sessantotto e non sul sessantotto. A Londra, dove girai le riprese, respiravo ogni giorno gli umori rivoluzionari che aleggiavano nell’aria. Penso che questo mio lavoro sia una delle espressioni più esatte e puntuali di quel periodo. Perché lo ha documentato in presa diretta. La forma primeggia sul contenuto. Il significato si desume dal significante. Il senso? Più che di senso bisognerebbe parlare di non senso: nel senso di dissenso, cioè rifiuto di un mondo totalmente dissennato”.
“L’urlo“, del cui soggetto Brass è anche autore della sceneggiatura e del montaggio, prosegue con coerenza un discorso cominciato nel 1964 con “Chi lavora è perduto” sulla tragica condizione dell’uomo moderno. Il film non narra una storia, come avverte al suo inizio, ma vuole essere una testimonianza: un’esplosione di rabbia. Il grido di gioia disperato di chi tenta di uscire dalla palude di un mondo carico di violenza, di meschinità e di miseria. Lo spettacolo esaltante della libertà e della vita contrapposto all’umiliante realtà quotidiana della schiavitù e della morte. Intervengono: l’avvocato Siniscalchi, l’avvocato Lo Foco, il critico cinematografico Antonio Tentori, oltre ad amici e stretti collaboratori del regista. Modera l’incontro Vita Santoro, docente di Letteratura e Cinema all’Università di Bari.

Francesco Lomuscio

Questo articolo è stato modificato: 5 Novembre 2013 01:54

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