E’ iniziata l’8 maggio e prosegue fino al 13, al cinema Trevi, la seconda parte della rassegna
Misteri d’Italia, a cura di Christian Uva. Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Brescia, Ustica, Bologna, i tentati golpe De Lorenzo e Borghese, i “casi” Mattei, Moro, Ambrosoli, Pasolini, fino alle stragi terroristiche della mafia degli anni Novanta e, ancora, il G8 di Genova. Sono i cosiddetti “misteri d’Italia”: nodi inestricabili di un passato/presente che la rassegna intende ripercorrere indagandone la rappresentazione fornita dal cinema. Proseguendo l’itinerario proposto nell’autunno del 2010 con la prima, fortunata, parte di questa retrospettiva, si vuole ripartire dal punto in cui si era arrivati, adottando ancora uno sguardo ad ampio raggio, capace di rendere conto tanto del cinema d’autore quanto di quello di genere, ma anche dei casi più rilevanti di una produzione documentaria che, non di rado, si è occupata di questioni cruciali lasciate inesplorate dalla fiction.
Questa seconda sezione della rassegna prende in considerazione la trattazione cinematografica del periodo compreso tra la strage di Ustica (il caso dell’eccidio alla stazione di Bologna non compare in quanto già inserito, per esigenze organizzative, nella prima parte) e la morte di Ilaria Alpi, e propone la variegata produzione incentrata sul nodo P2-Calvi-Sindona-Mafia. Oltre alla scelta di un caso a sé come Prova d’orchestra di Federico Fellini, il programma presenta poi alcune opere di recentissima produzione incentrate su eventi antecedenti al periodo preso in esame.
La rassegna dei film, come da tradizione, sarà integrata da una serie di incontri e di presentazioni di libri attraverso i quali si intende ampliare le sollecitazioni offerte dal materiale filmico nella speranza di fornire ulteriori elementi funzionali a mantenere sempre vivo ciò che l’ex magistrato Gherardo Colombo ha definito il «vizio della memoria»…