Il padre di Marty McFly in ritorno al futuro, interpretato da Crispin Glover, fece causa alla produzione del film. Una decisione presa dal regista lo fece indispettire non poco.
“Ritorno al futuro” il film cult degli anni ’80 non è stato esente a situazioni spinose. Le imprese di Marty e Doc sono entrate a far parte della storia del cinema tutto questo racchiuso in una splendida trilogia i cui capitoli sono stati tutti molto apprezzati.
Se siete dei veri fan di “Ritorno al futuro” durante il secondo capitolo della saga, avrete sicuramente notato che l’attore che interpretava George McFly non è lo stesso del primo film. Questo perché Crispin Glover, all’epoca, ebbe da ridire sul compenso che gli era stato proposto e quindi la sua partecipazione al film venne meno.
I creatori del film per rimediare a questa situazione spinosa tentarono una strada che poi si rivelò essere particolarmente problematica.
Visto che Glover non sarebbe più stato tra i protagonisti del film, il regista Zemeckis decise di ridurre le sue apparizioni nella seconda pellicola. In alcuni punti del film, infatti, se ci fate caso, il padre di Marty compare grazie a dei frammenti del film precedente.
In altri momenti avrete forse notato che George McFly ha le sembianze di un altro attore, che viene truccato il più possibile per somigliare a Glover. A volte viene inquadrato a distanza, in un’altra occasione addirittura viene fatto mettere a testa in giù in una scena. Tutto questo per cercare di far notare il meno possibile che non è Crispin Glover quello presente in scena.
L’attore che interpretava il padre di Marty nel secondo, film era Jeffrey Weissman e ad un certo punto, per fare in modo che il trucco fosse il più vicino possibile al volto di George McFly, viene realizzato un calco in lattico e gli viene applicato sopra il trucco di scena. Questo tipo di make-up per altro è stato conservato dall’attore come preziosissimo cimelio del film.
Fu questo il motivo della disputa che spinse Glover a citare in giudizio Zemeckis, Gale e la Universal. Con precisione la causa era contro gli imputati “John Doe 1-100”, uno stratagemma che di dava la possibilità di fare causa a diverse persone coinvolte senza identificarle una ad una.
La motivazione era che per via del make-up sostitutivo del viso di Glover, avevano creato l’illusione che fosse nel film. Inoltre il materiale del film precedente era stato utilizzato senza l’autorizzazione dell’attore. E soprattutto senza pagarlo.
La questione venne poi risolta al di fuori del tribunale, Glover e Zemeckis non si parlarono per almeno vent’anni per poi riappacificarsi in occasione del film “La leggenda di Beowulf”. Dopo questo caso i contratti dello Screen Actors Guild includono delle clausole che proibiscono questo genere di ripieghi.
Questo articolo è stato modificato: 14 Luglio 2025 19:20
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