L’attore Daniel Day-Lewis, noto per i suoi importanti risultati a livello cinematografico, ad un certo punto della sua carriere decise di fare il calzolaio in Italia
Il mestiere dell’artigiano è sempre un’ottima mossa. Impari ad usar le mani, impari un mestiere, crei qualcosa di concreto e in genere, si tratta di lavori che ti formano mentalmente e psicologicamente. Potrebbero essere state queste le ragioni che spinsero, all’epoca, Daniel Day-Lewis, in questa direzione.
O forse no, forse Daniel Day-Lewis voleva solo stare un po’ in pace. Facciamo un passo indietro, a che punto era la carriera del tre volte premio Oscar, al momento della sua decisione di ritirarsi e fare il calzolaio a Firenze, in Italia?
L’anno è il 1997, per essere precisi fine 1996, inizio 1997, durante le riprese del film “The Boxer”. L’attore ha già vinto un premio Oscar per il film “Il mio piede sinistro” di Jim Sheridan del 1989. Non stiamo dunque parlando di una carriera qualunque. Dopo quel film, infatti, Daniel Day-Lewis interpreta personaggi uno più carismatico e intenso dell’altro, confermando nel modo più incisivo possibile, il suo incredibile talento.
L’attore in quegli anni, è protagonista di film come “L’ultimo dei Mohicani”, “L’età dell’innocenza”, “Nel nome del padre” a “La seduzione del male”. Il suo volto e le sue magistrali interpretazioni sono già annoverate tra le migliori della Settima Arte. Daniel Day-Lewis, come dicevamo più sopra, durante le riprese del film “The Boxer”, va in visita di alcune amiche a Firenze. Lì fa la conoscenza di Stefano Berner, un artista nell’ambito della produzione di splendide scarpe artigianali. Definito il Leonardo Da Vinci della pelletteria.
L’attore chiede di diventare apprendista presso la sua bottega, i proprietari arrivano addirittura a spiegare all’attore che non possono pagare a dovere la sua figura, ma questo chiede semplicemente di imparare il mestiere. Non stiamo parlando di scarpe qualunque, quello su cui vuole lavorare l’attore sono vere e proprie piccole opere d’arte in pelle, fatte su misura e vendute a cifre non proprio alla portata di tutti.
E chi lo sa se magari, per un caso fortuito, qualcuno ancora oggi, si trova a portare ai piedi un modello, lavorato a mano negli anni ’90 proprio da Daniel Day-Lewis. In ogni modo, l’attore con fierezza dice di “essere sempre stato bravo usare le mani per lavorare”, infatti è anche particolarmente ben disposto nella lavorazione del legno, evidentemente è proprio il suo mestiere quello dell’artigiano.
Torniamo comunque al periodo di artigiano di Daniel Day-Lewis. Il negozio in cui decide di fare l’apprendista calzolaio si trova a San Frediano, nella Firenze più vera, quella delle piccole botteghe. L’attore prende casa in Santo Spirito insieme alla moglie, Rebecca Miller, figlia del drammaturgo Arthur Miller, e con il bimbo di appena un anno, che ai giorni nostri è un regista alle prime armi, che avrà l’onore di riportare il padre sul grande schermo prossimamente.
La gente del posto inizia a vedere l’attore svolgere una vita comune, semplice e senza fronzoli. Lo vedono e non lo vedono, nel senso che lui è perfettamente mimetico, a suo agio, un’ombra che si muove tra le botteghe, e un ristorante giapponese, oppure all’asilo a portare il bambino, come ogni bravo padre. Hollywood lo chiama, non l’ha dimenticato. Lui rifiuta ruoli importanti, ad esempio quello per il film “Il signore degli anelli”, il regista, Peter Jackson, gli offre il ruolo di Aragorn, andato poi Viggo Mortensen.
Le cronache cinematografiche dicono che, l’attore non accetta il ruolo perché troppo simile ai suoi precedenti, ma forse semplicemente non vuole abbandonare il suo angolo di paradiso. Alla fine a Firenze arriva il mastro, Martin Scorsese. Lo seduce con il ruolo di Bill il Macellaio per il film “Gangs of New York” e lo trascina via dalla bottega, dai vicoli antichi e dalla sua quotidianità che si era creato per fuggire dal caos e dal clamore di Hollywood. Per dieci mesi Daniel Day-Lewis è stato un aspirante calzolaio a Firenze. Scorsese gli ha poi tolto il grembiule da calzolaio per mettergli quello da macellaio, e il resto, come ben sappiamo, è storia nota.
Questo articolo è stato modificato: 10 Luglio 2025 13:05
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