Gabriele Muccino è uno dei maestri del cinema italiano, ma rimane un grande punto di domanda da un lato c’è chi lo ama e dall’altra chi lo odia. Ovviamente artisticamente parlando.
Autore di alcuni dei film più importanti della storia recente del cinema italiano è inevitabilmente un autore che divide con temi forti toccati e con la volontà di portare sul grande schermo la realtà delle cose. Il tutto fatto con grande sentimento e cuore, oltre che con una forza nei dialoghi che non è sicuramente comune a molti.
Di fatto però Muccino entra in un grande calderone che colpisce molto spesso anche altri registi italiani e cioè la colpa appunto di essere “italiani”. Il cinema nostrano per il pubblico è proprio rappresentazione reale di quella che è il proverbio “l’erba del vicino è sempre più verde”.
Siamo sempre più pronti a osservare e a emozionarci su film americani, magari con i supereroi e con le classiche macchiette da cinema internazionale e non ci concentriamo sulle vere emozioni, sul messaggio e su quello che arriva. Un cinema quello di Gabriele Muccino che a volte spaventa solo perché troppo vero, troppo vicino a noi.
Gabriele Muccino nasce a Roma il 20 maggio del 1967 figlio di un dirigente Rai e di una costumista e pittrice. Dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Mamiani si iscrive alla facoltà di lettere de La Sapienza a Roma. Per cullare la sua passione per il cinema però decide di abbandonare praticamente subito gli studi.
Si iscrive così al Centro sperimentale di cinematografia di Cinecittà frequentando il corso di regia. La sua carriera inizia nel documentario, lavorando a lungo anche per Ultimo minuto di Rai 3 e realizzando degli splendidi documentari tra Kenya, Tanzania e Sudafrica.
Il suo debutto narrativo arriva con un corto dal titolo Io e Giulia interpretato da Gabriele Corsi insieme a Stefania Rocca. Il debutto nel lungo invece arriva nel 1998 con quello che sarebbe dovuto essere un film per la tv e che raggiunge la sala, Ecco fatto. Il 1999 è l’anno della completa consacrazione con Come te nessuno mai, interpretato dal fratello Silvio con cui poi avrà dei problemi.
Nel 2001 poi Gabriele realizza quello che probabilmente possiamo considerare il suo film più bello e cioè L’ultimo bacio che vedrà poi nove anni più tardi un sequel in Baciami ancora. Autore di numerosi film e anche di una famosa serie tv è riuscito a raggiungere livelli incredibili volando addirittura in America per lavorare con nell’ordine Will Smith, Gerard Butler e Russel Crowe.
Questo articolo è stato modificato: 19 Maggio 2025 21:17
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