Nuovo Olimpo il nuovo capolavoro di Ferzan Ozpetek. Un’opera autobiografica che parla di amore puro, omosessuale e non.
“L’amore che move il sole e le altre stesse” scriveva Dante per spiegare che l’amore è il vero meccanismo che muove l’intero universo. Di sicuro l’amore muove le storie, muove la letteratura, muove la vita attraverso le pagine di un libro. Ed anche il grande schermo non può essere esule dal sentimento amoroso. Ferzan Özpetek dei racconti amorosi ne ha fatto il suo marchio di fabbrica. Un tratto distintivo che ama portare in scena, con sceneggiature dalle forti contraddizioni.
Nuovo Olimpo, il film disponibile su Netflix dal 1 novembre è come se fosse l’anello di congiunzione della poetica cinematografica ozpetekiana. Una pellicola che mette insieme i punti cardine delle sue migliori opere precedenti. Ne è venuto fuori un capolavoro che è anche un po’ il manifesto autobiografico del regista. Il protagonista è un amore, intenso travolgente fra due giovani così diversi eppure destinati ad amarsi per sempre. Perché la vita può dividere, gli innamorati possono prendere strade differenti e forse per un po’ odiarsi anche, ma l’amore, quello resta.
Nuovo Olimpo non è solo il racconto di un amore omosessuale, ma anche e soprattutto la realizzazione cinematografica di un evento personale. Erano anni che il regista desiderava portare in scena un episodio della sua vita privata. Ne è venuto fuori un capolavoro che è anche il manifesto autobiografico del regista.
Nuovo Olimpo: una storia d’amore intensa ed eterna
Molti amori non durano che una primavera, alcuni sono destinati a durare a lungo, quelli impossibili durano in eterno. E così la storia che Ferzan Ozpetek ha voluto portare in scena è una di quelle impossibili, difficili e dure, eppure così eterna. Una vicenda vissuta sulla sua pelle e nel suo cuore, quando nei lontani anni 70 incontra un ragazzo al cinema.
La sua storia diventa la storia dei protagonisti del film. Due giovani che si incontrano per caso, ma già al primo sguardo comprendono i loro sentimenti. Enea, interpretato da Damiano Gavino e Pietro, il cui volto è quello di Andrea Di Luigi si incontrano un pomeriggio in un cinema nel cuore della capitale. I due comprendono di piacersi, e decidono di avere un rapporto sessuale in un appartamento bellissimo con una vista sulle cupole di Roma. Tuttavia non è solo attrazione sessuale, e quando i due vogliono dare inizio una relazione, la vita sconvolge i loro piani.
Il destino sceglie per loro, separandoli per anni, decenni anzi. Enea realizza il suo sogno di diventare regista e vive la sua omosessualità alla luce del sole. Pietro, invece, diventa medico e si sposa con una donna. Pietro, però, non ha mai smesso di pensare ad Enea. Tuttavia quando le loro vitE appaiono diametralmente opposte, il fato decide ancora una volta per loro, facendoli incontrare nuovamente. E così il loro sentimento durato solo un tempo tanto breve, è rimasto imperituro nelle loro menti. Perchè non occorre un matrimonio per amare una persona o dimenticarne un’altra.
Un testamento autobiografico di Ozpetek che tratta con delicatezza e romanticismo un tema ancora troppo stigmatizzato come quello dell’omosessualità. Ma Nuova Olimpo è prima di tutto un film d’amore, una storia di sentimenti che avrebbe avuto lo stesso senso e significato anche se i protagonisti fossero stati un uomo ed una donna. Delicatezza, romanticismo ed un finale a sorpresa che fanno di Nuovo Olimpo l’ennesimo gioiellino di un regista abile con le parole e grandioso nelle immagini.
