Perché Fantozzi non è amato all’estero? Proviamo a spiegarvelo

Le avventure del ragionier Ugo Fantozzi sono un classico della cultura pop italiana. Ma perché la saga non ha avuto lo stesso successo all’estero?

Molto più di un semplice personaggio cinematografico; è diventato un’icona della cultura pop italiana, un simbolo dell’uomo comune, sfortunato e piegato dai potenti, che affronta le avversità come meglio può. Parliamo, evidentemente, del ragionier Ugo Fantozzi, il celeberrimo personaggio nato dalla penna e dall’estro di Paolo Villaggio. Ma vi siete mai chiesti perché un successo così enorme nel nostro Paese non abbia avuto le stesse repliche nel resto del mondo? Ci sono motivazioni ben precise.

Ugo Fantozzi, estero
Perché “Fantozzi” non ha avuto successo all’estero? foto: Ansa – (youmovies.it)

Nel panorama della cultura pop italiana, pochi personaggi possono vantare la longevità e la rilevanza di Ugo Fantozzi. Ancora oggi parliamo di un simbolo unanimemente riconosciuto, sebbene il suo ideatore, Paolo Villaggio, sia morto ormai da diversi anni. I numerosi film che hanno per protagonista l’impiegato della “Mega Ditta” ci consegnano l’archetipo dell’uomo comune alle prese con le sventure della vita quotidiana, tra gli anni ’70 e ’80.

Il primo film della saga, infatti, è del 1975, diretto da Luciano Salce. Il film ebbe nove sequel a partire da “Il secondo tragico Fantozzi”, distribuito l’anno successivo. Questi gli altri titoli: “Fantozzi contro tutti”, regia di Neri Parenti e Paolo Villaggio (1980), “Fantozzi subisce ancora”, regia di Neri Parenti (1983), “Superfantozzi“, regia di Neri Parenti (1986), “Fantozzi va in pensione“, regia di Neri Parenti (1988), “Fantozzi alla riscossa”, regia di Neri Parenti (1990), “Fantozzi in paradiso“, regia di Neri Parenti (1993), “Fantozzi – Il ritorno”, regia di Neri Parenti (1996), “Fantozzi 2000 – La clonazione”, regia di Domenico Saverni (1999).

Perché Fantozzi non ha avuto successo all’estero?

Come potete vedere, si tratta di una delle saghe più longeve della storia del cinema italiano. Fantozzi rappresenta la lotta quotidiana contro la monotonia dell’ufficio e le frustrazioni della vita moderna. Il suo nome stesso, “Fantozzi,” è diventato sinonimo di sfortuna e sventura. Addirittura è diventato un aggettivo, “fantozziano”.

Fantozzi, estero
I motivi per cui “Fantozzi” non ha sfondato all’estero foto: YouTube @Eagle Pictures – (youmovies.it)

Ma perché, a fronte di questo successo in Italia, il ragioniere interpretato da Paolo Villaggio non ha avuto la stessa fantastica sorte in giro per il mondo? Non di certo perché non sia stato distribuito. Gli episodi dell’epopea, infatti, sono arrivati persino in Russia, in un momento in cui il mondo era diviso in due blocchi.

La ragione è probabilmente da ricercarsi nelle battute che, sicuramente, con il doppiaggio nelle lingue degli altri Paesi non potevano avere lo stesso successo, essendo spesso di natura gergale prettamente italiana. Non solo, ancor più delle parole, probabilmente sono le situazioni narrate e vissute da Fantozzi a essere dichiaratamente nostrane. Dall’episodio dell’autobus al volo, passando all’assenteismo, al doppio lavoro, ma anche le partite tra scapoli e ammogliati, le disfunzioni nella sanità e nella giustizia. Cose “troppo italiane” per essere apprezzate altrove. Quindi, essere stato, come è stato, un affresco dell’Italia di quegli anni è, allo stesso tempo, un enorme pregio, ma anche un handicap di questa iconica e indimenticata saga.

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