Trent’anni di Oltre, ESCLUSIVA: “Ha fatto la storia della musica”

In esclusiva numerosi autori e personaggi del mondo dello spettacolo hanno parlato del trentennale di Oltre, di Claudio Baglioni.

Sia dalle analisi linguistiche che dalle esperienze raccolte da questo volume emerge una grande rottura con la precedente produzione di questo artista. Qual è il cambiamento
più radicale che secondo voi emerge in questo tributo?

Senza dubbio la messa da parte del realismo quotidiano, elemento che aveva dominato la produzione di Baglioni degli anni Settanta, ma anche gli album degli anni Ottanta, debitori nei
confronti della letteratura e del cinema neorealista. Gli elementi reali ritornano anche in Oltre, ma sono contestualizzati in un tessuto metaforico-allegorico rarefatto, poco materico e fortemente destrutturato, che punta ad evocare anche laddove descrive, pur nella coerenza macrotestuale e narrativa del raccontare la storia di Cucaio, che appunto viene raccontata per quadri evocativi, e non per scene narrate. Sia la lingua che la musica e gli arrangiamenti concorrono insieme a questo
nuovo taglio canzonettistico, che rompe fortemente con i lavori precedenti. (Luca Bertoloni)

I punti di vista che partecipano a questo libro sono molto diversi: l’esperienza dei fan, di per sé già molto variegata, l’analisi poetica dei testi e alcune interviste ai più stretti collaboratori dell’autore. È giusto dire che questo libro è un tentativo di dare una visione
complessiva di cosa significhi veramente un album musicale? Di rendere conto delle differenti e personalissime esperienze che può generare un’opera artistica per tutti i suoi amatori?

Sì, il nostro intento era proprio questo: restituire la pluralità dell’oggetto-album, proprio in un periodo in cui questo prodotto culturale sembra venire meno, schiacciato dalle fruizioni dello
streaming e del web che sembrano puntare più sui singoli brani. Nella cura complessa di un album, in tutte le sue sfaccettature, emergono più aspetti che si è cercato di mettere in luce proprio
grazie alla pluralità di forze e competenze scese in campo. Nell stesso tempo, siamo consapevoli del fatto che le canzoni, ancora di più che altri prodotti culturali della contemporaneità, vista la loro natura breve e sostanzialmente orale, smettono di essere del loro autore, e, passando di bocca in bocca e di altoparlante in altoparlante, diventano dei fruitori, che così le riscrivono grazie alla loro opera di esecuzione e di ri-condivisione. In poche parole, è come se esca un altro disco; in questo libro raccontiamo quindi la storia di due dischi: il disco pensato (almeno, secondo noi e per quanto abbiamo potuto reperire dalle fonti) dalla mente del suo autore, e il disco ricostruito, al momento della sua uscita e dopo diversi anni, dagli ascoltatori, in questo caso dai fan. (Luca Bertoloni)

Un album è composto da più canzoni, ognuna delle quali è una perla che si accosta alle altre come a formare una collana. Credete che i vari capitoli, ognuno dedicato ad un’unica canzone, riescano a esprimere la delicata unione di opere autonome?

I singoli capitoli, per altro scritti da diversi autori, ognuno con il proprio stile, riescono bene ad esprimere la delicata unione di opere autonome, in quanto il disco stesso di Oltre è un concept
album, da considerare come un unicum, un susseguirsi di mini opere d'arte che s'intersecano fra di loro per formare l'opera omnia finale. Il volume rende quest'idea d'insieme anche perché è stato realizzato un lungo e complesso lavoro di curatela e di editing che ha reso il lavoro unitario, insistendo in alcuni punti sui richiami al senso generale dell'opera, ma in altre occasioni evitando e riducendo i ripetuti rimandi, smussando gli spigoli e limando le eccessive differenze di stile nei casi in cui queste si sono presentate. (Claudia Santamaria)

Nella prefazione Oltre per Claudio, Oltre per i fan si dice: «l’opera in canzone di Baglioni va intesa come un coerente e coeso macro-testo». Pensate che questo aspetto della produzione artistica del cantautore emerga dal libro?

La concezione di un album visto come un prodotto che abbia una storia unica racchiusa in sè, un film rouge che si snoda lungo tutte le sue tracce, rappresenta un aspetto fondamentale che
contraddistingue quasi tutta la produzione artistica del cantautore. Oserei dire che uno dei suoi sigilli distintivi riscontrabili quasi in ogni album, già dal 1974 con Questo piccolo grande amore, dichiaratamente concept album, passando per Strada facendo e La vita è adesso prima di arrivare ad Oltre. La stessa concezione di album unicum la si ritrova anche dopo Oltre. Gli esempi più lampanti sono Io sono qui e, in parte, l'ultimo album, uscito nel dicembre del 2020, dal titolo In
questa storia che è la mia, del quale, lo stesso Baglioni consiglia un primo ascolto continuo, ininterrotto dal primo all'ultimo brano, per apprezzarne al meglio l'evoluzione e la struttura.
Questa struttura così precisa e studiata si evince chiaramente dal volume, viene spiegato nella prefazione ed esplicitato nei singoli capitoli, che spesso rimandano alla storia e alla struttura
generale dell'opera, nonché al progetto soggiacente l'album, che viene descritto nel lungo manoscritto dal titolo Cucaio viene dal mare, i cosiddetti gusci di Oltre. Gli autori si sono attenuti a quel manoscritto per spiegare ed interpretare in maniera più oggettiva possibile i testi delle canzoni
e i riferimenti interni che rimandano, di volta in volta, all'uno e all'altro testo, presenti nelle canzoni
stesse. (Claudia Santamaria)

Visto che l’opera baglioniana è così compatta, questo testo può essere considerato un buon compagno all’ascolto per coloro che stanno diventando ora fan di questo pilastro della musica italiana?

Per comprendere più finemente un album così al complesso Certo. Non solo un buon compagno all'ascolto ma anche un vero e proprio aiuto, in quanto oltre alle esegesi contiene anche una ricostruzione dei testi di tutte le canzoni contenute nell'album. Questa è una novità in quanto i testi appaiono per la prima volta in un volume (non sono infatti
presenti ad accompagnamento del cd ne dell’ lp) e la riformulazione degli stessi è stata oggetto di attento studio da parte degli autori che in più occasioni si sono confrontati fra loro e con il cantautore stesso per giungere ad una versione corretta e fedele all'idea originale. Lo studio è stato anche filologico in quanto molti termini sono stati modificati, negli anni, dall'autore, Va considerato che il volume si rivolge a chi è già fan ma non dà per scontata nessuna conoscenza pregressa delle canzoni o del loro significato, per cui sicuramente colui che si sta avvicinando ora all'universo di questo immenso artista, per goderne a pieno, non può prescindere
dalla lettura di questo volume. (Claudia Santamaria)

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