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Televisione

Delitto di via Poma, Simonetta a Raniero Busco: “Lurido verme schifoso”

Per il delitto di via Poma Raniero Busco è stato accusato e poi assolto. Tra lui e Simonetta Cesaroni il rapporto era molto conflittuale, come emerge da alcune lettere.

delitto via pomadelitto via poma

Sono trascorsi 29 anni e sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990, ancora non c’è una verità che possa rendere giustizia a questa 21enne massacrata con 29 coltellate.

L’intera vicenda viene ripercorsa da TV 8, che manda in onda il documentario Delitti – L’enigma di via Poma.

Leggi anche –> Il delitto di via Poma: il film sull’omicidio di Simonetta Cesaroni

Delitto di via Poma: le lettere di Simonetta

“C’è un ragazzo, ma devo ancora capire bene che prova, cosa rappresento per lui, non vorrei prendere una cantonata”. In questa lettera datata 30 ottobre 1988 Simonetta Cesaroni parla per la prima volta all’amica Donatella di Raniero Busco, che diventerà poi il suo fidanzato e poi, ancora, il suo presunto assassino, poi assolto in via definitiva da ogni accusa.

Laura Volpini, psichiatra forense incaricata dalla famiglia Cesaroni di analizzare la relazione tra la vittima e l’imputato, ha analizzato questa e altre lettere, tutte scritte da Simonetta, alcune all’amica altre allo stesso Busco e altre ancora a se stessa. Secondo l’esperta, dal materiale emerge un quadro di sentimenti conflittuali, di frustrazione e sottomissione provata dalla ragazza verso il compagno, da cui si sentiva trascurata e maltrattata, mentre era alla continua ricerca del suo amore.

Simonetta in una pagina di diario dell’11 maggio 1989 si definisce “debole e sola, impotente difronte ad una situazione che non riesco ad affrontare”.

E verso Busco ha parole durissime, quello stesso anno, l’anno prima di essere uccisa. Il 24 novembre 1989 gli scrive “Sei solo un lurido verme schifoso“.

E l’amica Donatella, che esprime rabbia per il comportamento ingiusto di lui verso l’amica, lo definisce addirittura alcuni mesi più tardi “una bestia. Tu non meriti persone così, lui non può stare in mezzo agli altri, le bestie devono vivere da sole“.

Pubblicato da
Giuseppina Dente

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