“Il set era un luogo di divertimento ed improvvisazione e credo che questo ci abbia permesso di mettere in luce diversi lati di lei. Si vede la forza di questa donna e la sua volontà di restare salda per il bene del paese e la sua famiglia, ma anche la sua vulnerabilità e l’intelligenza nel saper comunicare l’eredità di JFK”, ha proseguito a proposito del film, incentrato sulla vita della donna all’indomani dell’assassinio del presidente, avvenuto nel 1963.
Un ruolo per il quale l’attrice – in attesa del suo secondo figlio dal marito Benjamin Millepied – ha anche ricevuto critiche entusiastiche in occasione della première alla Mostra del Cinema di Venezia, che ha assegnato a Noah Oppenheim il premio per la miglior sceneggiatura.
Senza dimenticare di rendere merito al regista Pablo Larraín per aver creato un’atmosfera che le ha permesso di raccontare la protagonista in un modo inedito per la maggior parte degli americani.
Questo articolo è stato modificato: 5 Ottobre 2016 10:15
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