Abel Ferrara tra cinema e paura della Terza Guerra Mondiale, cosa sta accadendo?

Abel Ferrara ha parlato di quello che potrebbe essere il terzo conflitto della storia dell’umanità, secondo lui è già iniziato. Cosa sta accadendo?

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Abel Ferrara tra cinema e paura della Terza Guerra Mondiale, cosa sta accadendo? (ANSA) YouMovies.it

Oggi parliamo di un grandissimo del cinema, più in generale un grande dell’umanità. Personaggio dotato di spessore e molto credibile ha analizzato il cinema ma ancor prima la vita sotto diversi punti di vista. Le sue parole sono sempre taglienti e in grado di arrivare alle persone, grazie alla sua personalità ha solcato i decenni riuscendo ad arrivare sempre al punto.

L’abbiamo conosciuto per i suoi esperimenti cinematografici, per film davvero molto arguti come L’Angelo della Vendetta o The Driller Killer. Però ha saputo anche raccontare il mondo meglio di altri, basti pensare a Napoli Napoli Napoli. Oggi è un regista attesissimo che è amato dal pubblico di tutto il mondo. Andiamo a scoprire le sue parole su una questione che sicuramente tiene tutti in apprensione.

Abel Ferrara sulla Terza Guerra Mondiale

Abel Ferrara è sicuro, la Terza Guerra Mondiale è già iniziata e le conseguenze si fanno sentire. Le sue parole sono veramente molto forti e fanno capire anche la profondità morale di questo grandissimo artista americano.

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Abel Ferrara sulla Terza Guerra Mondiale (ANSA) YouMovies.it

Durante la conferenza stampa del Social World Film Festival, tenutosi nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, mentre riceve il premio come “Film sociale dell’anno” per “Turn in the Wound”, ha parlato. Un film girato in Ucraina negli anni del conflitto che fanno capire la voglia di documentare del regista.

Spiega: “La guerra in Ucraina potrebbe finire con un olocausto nucleare. Stiamo vivendo in un periodo pericoloso. La Terza Guerra Mondiale è già iniziata che lo si voglia ammettere o meno ed è un incubo. È la storia che si ripete, le persone ricadono sempre negli stessi errori che si tratti di Hitler, Stalin, Churchill, Trump o Putin”.

Poi aggiunge: “Manca sempre la voce della ragione. Non possiamo andare avanti così. Dov’è la voce della compassione, quella della ragione, di certo non viene dal mio paese, dagli Stati Uniti, e sicuramente non viene nemmeno dalla Russia. Ogni giorno la gente muore. Viviamo tutti nello stesso mondo, perciò quello che sta accadendo là sta accadendo anche qui”.

Il regista tornerà ospite a Vico Equense il 24 giugno prossimo dove incontrerà i giovani di Social World Film Festival per raccontarsi all’interno di un film che presentato alla Berlinale arriverà poi in sala anche in Italia. C’è sicuramente una grandissima attesa nei suoi confronti.

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